Investing.com – I futures del greggio sono saliti venerdì, dopo il calo della sessione precedente al minimo di 4 settimane, calo che ha creato opportunità per acquisti speculativi da parte di quegli investitori riluttanti verso un ulteriore calo, nell'ottimismo generale sull'economia USA e sulla situazione in Iran.
Venerdì la divisione Comex del New York Mercantile Exchange, ha scambiato i futures del greggio con consegna a maggio a 107,72 dollari al barile alla chiusura di venerdì, salendo dello 0,55% sulla settimana.
I prezzi del greggio sono andati sotto pressione giovedì, in calo a 104,29 dollari al barile, il minimo dal 17 febbraio dopo che Reuters ha riportato che gli USA ed il Regno Unito avrebbero deciso di cooperare per rilasciare riserve strategiche dopo le sanzioni delle potenze occidentali contro l'Iran.
Ma i prezzi sono riscesi dopo le dichiarazioni di Jay Carney, dell'ufficio stampa della Casa Bianca, il quale ha affermato che non è stato raggiunto alcun accordo.
I prezzi sono saliti venerdìm supportato da un dollaro più debole. L'indice del dollaro che replica la performace del biglietto verde contro un paniere di sei principali valute è sceso dello 0,64% a 80,08 alla chiusura degli scambi di venerdì.
Il dollaro è andato sotto pressione dopo il rilascio dei dati USA sull'inflazione, che hanno mostrato un aumento dell'IPC a febbraio saliti dello 0,4% , in linea con le aspettative. L'inflazione core, depurata della componente dei prezzi volatili di alimentari ed energoa, è salita dello 0,1, al di sotto delle aspettative per un aumento dello 0,2%.
Nel frattempo, i dati positivi della domanda di petrolio negli Stati Uniti pubblicati all'inizio della settimana hanno sottolineato la prova ulteriore di un miglioramento dell'economia statunitense, aumentando le aspettative future della domanda di petrolio dal più grande consumatore di energia del mondo.
L'attività manifatturiera a New York e Philadelphia è salita a massimo di diversi mesi a marzo, l erichieste di sussidio di disoccupazone hanno toccato il minimo di quattro anni scorsa settimana ele vendite al dettaglio sono aumentate nel mese di febbraio.
I dati mostrano che la ripresa economica degli Stati Uniti sta prendendo slancio, dopo che la Federal Reserve ha aggiornato le proprie previsioni per l'economia all'inizio della settimana.
I traders del petrolio stanno prestando particolare attenzione alle letture sui livelli di occupazione statunitensi ed ai numeri di produzione perché offrono una visione della salute economica del più grande consumatore di petrolio greggio del mondo.
Un miglioramento dell'economia è generalmente correlato con l'aumento della domanda di prodotti petroliferi come la benzina e il carburante.
Nel frattempo, gli operatori di mercato hanno continuato a monitorare le crescenti tensioni tra l'Iran e le potenze occidentali.
Il servizio leader a livello mondiale per i trasferimenti internazionali di denaro, ha detto che smetterà di fornire servizi alle banche iraniane soggette a sanzioni dell'Unione Europea. La Banca centrale dell'Iran è inclusa nella lista.
Le tensioni tra Iran e occidente sono ferme da mesi sul al programma nucleare di Teheran.
Restano al centro dell’attenzione anche le tensioni tra Iran e Israele. Si teme che l’escalation delle ostilità tra i due paesi possa sfociare in un conflitto che manderebbe i prezzi del petrolio alle stelle.
L’Iran produce 3,5 milioni di barili al giorno, ed è il secondo produttore dell’OPEC, dopo l’Arabia Saudita.
I prezzi sono scesi questa settimana, a causa di un dollaro più forte e per via dei rimori sulla ripresa economica in Cina.
La Cina è il secondo consumatore mondiale di petrolio dopo gli USA, ed è stato il motore di una domanda più forte.
Sull’ICE Futures Exchange, i futures sul petrolio Brent con consegna a maggio sono stati scambiati a 126,06 dollari al barile alla chiusura di venerdì.
Il contratto Brent è salito dello 0,79 sulla settimana, con lo spread tra i Brent e la controparte statunitense a 18,34 dollari al barile.
La banca Goldman Sachs di Wall Street h adichiarato in un report giovedì che la capacità globale di riserva è a “livelli pericolasamente bassi ” ed il mercato si stringerà quest'anno portando i Brent a 130 dollari al barile nel 2013.
Nella prossima settimana gli Stati Uniti pubblicheranno una serie di dati sul settore immobiliare, che gli investitori osserveranno attentamente per valutare la forza della ripresa economica.
Intanto gli investitori continuano a monitorare le tensioni tra Iran e occidente e la potenziale interruzione delle forniture iraniane.
Venerdì la divisione Comex del New York Mercantile Exchange, ha scambiato i futures del greggio con consegna a maggio a 107,72 dollari al barile alla chiusura di venerdì, salendo dello 0,55% sulla settimana.
I prezzi del greggio sono andati sotto pressione giovedì, in calo a 104,29 dollari al barile, il minimo dal 17 febbraio dopo che Reuters ha riportato che gli USA ed il Regno Unito avrebbero deciso di cooperare per rilasciare riserve strategiche dopo le sanzioni delle potenze occidentali contro l'Iran.
Ma i prezzi sono riscesi dopo le dichiarazioni di Jay Carney, dell'ufficio stampa della Casa Bianca, il quale ha affermato che non è stato raggiunto alcun accordo.
I prezzi sono saliti venerdìm supportato da un dollaro più debole. L'indice del dollaro che replica la performace del biglietto verde contro un paniere di sei principali valute è sceso dello 0,64% a 80,08 alla chiusura degli scambi di venerdì.
Il dollaro è andato sotto pressione dopo il rilascio dei dati USA sull'inflazione, che hanno mostrato un aumento dell'IPC a febbraio saliti dello 0,4% , in linea con le aspettative. L'inflazione core, depurata della componente dei prezzi volatili di alimentari ed energoa, è salita dello 0,1, al di sotto delle aspettative per un aumento dello 0,2%.
Nel frattempo, i dati positivi della domanda di petrolio negli Stati Uniti pubblicati all'inizio della settimana hanno sottolineato la prova ulteriore di un miglioramento dell'economia statunitense, aumentando le aspettative future della domanda di petrolio dal più grande consumatore di energia del mondo.
L'attività manifatturiera a New York e Philadelphia è salita a massimo di diversi mesi a marzo, l erichieste di sussidio di disoccupazone hanno toccato il minimo di quattro anni scorsa settimana ele vendite al dettaglio sono aumentate nel mese di febbraio.
I dati mostrano che la ripresa economica degli Stati Uniti sta prendendo slancio, dopo che la Federal Reserve ha aggiornato le proprie previsioni per l'economia all'inizio della settimana.
I traders del petrolio stanno prestando particolare attenzione alle letture sui livelli di occupazione statunitensi ed ai numeri di produzione perché offrono una visione della salute economica del più grande consumatore di petrolio greggio del mondo.
Un miglioramento dell'economia è generalmente correlato con l'aumento della domanda di prodotti petroliferi come la benzina e il carburante.
Nel frattempo, gli operatori di mercato hanno continuato a monitorare le crescenti tensioni tra l'Iran e le potenze occidentali.
Il servizio leader a livello mondiale per i trasferimenti internazionali di denaro, ha detto che smetterà di fornire servizi alle banche iraniane soggette a sanzioni dell'Unione Europea. La Banca centrale dell'Iran è inclusa nella lista.
Le tensioni tra Iran e occidente sono ferme da mesi sul al programma nucleare di Teheran.
Restano al centro dell’attenzione anche le tensioni tra Iran e Israele. Si teme che l’escalation delle ostilità tra i due paesi possa sfociare in un conflitto che manderebbe i prezzi del petrolio alle stelle.
L’Iran produce 3,5 milioni di barili al giorno, ed è il secondo produttore dell’OPEC, dopo l’Arabia Saudita.
I prezzi sono scesi questa settimana, a causa di un dollaro più forte e per via dei rimori sulla ripresa economica in Cina.
La Cina è il secondo consumatore mondiale di petrolio dopo gli USA, ed è stato il motore di una domanda più forte.
Sull’ICE Futures Exchange, i futures sul petrolio Brent con consegna a maggio sono stati scambiati a 126,06 dollari al barile alla chiusura di venerdì.
Il contratto Brent è salito dello 0,79 sulla settimana, con lo spread tra i Brent e la controparte statunitense a 18,34 dollari al barile.
La banca Goldman Sachs di Wall Street h adichiarato in un report giovedì che la capacità globale di riserva è a “livelli pericolasamente bassi ” ed il mercato si stringerà quest'anno portando i Brent a 130 dollari al barile nel 2013.
Nella prossima settimana gli Stati Uniti pubblicheranno una serie di dati sul settore immobiliare, che gli investitori osserveranno attentamente per valutare la forza della ripresa economica.
Intanto gli investitori continuano a monitorare le tensioni tra Iran e occidente e la potenziale interruzione delle forniture iraniane.