Investing.com - L’oro è salito lo scorso venerdì, per via di un dollaro indebolito da una serie di dati economici statunitensi piuttosto deludenti.
Sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange, l’oro con consegna a giugno ha chiuso venerdì a 1.235,70 dollari l’oncia troy, in salita dello 0,75%.
Sulla settimana il metallo prezioso ha chiuso in calo dello 0,86%, dopo i guadagni precedenti, dopo aver toccato il massimo di tre settimane di 1.262.60 dollari l’oncia troy nella giornata di martedì.
L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, è sceso venerdì dello 0,27%, a 94,68, ma in salita dello 0,46% sulla settimana.
Il dollaro è sceso dopo il rilascio dei dati che hanno mostrato un calo della produzione industriale USA maggiore del previsto a marzo; altri dati hanno mostrato un peggioramento della fiducia dei consumatori.
L’Università del Michigan ha dichiarato che la lettura preliminare dell’indice sul sentimento dei consumatori è salita a 89,7 ad aprile, in calo dal 91,0 di marzo e contro la lettura di 92,0 degli economisti.
Un secondo report ha mostrato che la produzione industriale USA è scesa dello 0,6% a marzo, contro il calo dello 0,1% previsto dagli economisti.
Il report conferma la teoria che la Fed possa adottare un approccio più cauto nell’aumento dei tassi nel corso dell’anno.
Tassi di interesse più bassi rendono il dollaro meno attraente agli occhi degli investitori. Un dollaro più forte pesa sull’oro in quanto rende le materie prime espresse in dollari più costose per i titolari di altre valute.
Nella prossima settimana oramai alle porte il calendario economico sarà piuttosto leggero; sono attesi i dati USA sul settore edilizio.
La BCE terrà il vertice di politica monetaria nella giornata di giovedì e la zona euro rilascerà i dati sull’attività del settore privato nella giornata di venerdì.
In vista dell’imminente inizio di settimana, Investing.com ha compilato una lista di questi ed altri eventi significativi che potrebbero influenzare i mercati.
Lunedì 18 aprile
La Nuova Zelanda rilascerà i dati sull’indice dei prezzi al consumo.
Il Canada rilascerà i dati sugli acquisti di obbligazioni estere.
Martedì 19 aprile
La Reserve Bank of Australia pubblicherà i verbali dell’ultimo vertice di politica monetaria, che potranno offrire agli investitori un punto di vista interno sull’economia e sulle opzioni di politica monetaria.
Nella zona euro l’Istituto ZEW rilascerà un report sul sentimento economico tedesco.
Gli USA rilasceranno i dati sulle nuove concessioni edilizie e sui nuovi cantieri.
Il Governatore della RBA Glenn Stevens terrà un intervento durante un evento a New York.
Il Governatore della Bank of England Mark Carney riferirà davanti alla commissione agli affari economici a Londra.
Il Governatore della Bank of Canada Stephen Poloz is riferirà davanti alla commissione finanziaria ad Ottawa.
Mercoledì 20 aprile
Il Regno Unito rilascerà il report mensile sull’occupazione. Il Canada rilascerà i dati sulle vendite all’ingrosso.
Gli USA rilasceranno i dati sulle vendite di case esistenti.
Giovedì 21 aprile
Il Regno Unito rilascerà i dati sulle vendite al dettaglio.
La BCE annuncerà la decisione di politica monetaria. L’annuncio sarà seguito da una conferenza stampa del Presidente della Banca Centrale Europea Mario Draghi.
Gli USA rilasceranno i dati sulle nuove richieste di sussidio di disoccupazione, unitamente ai dati sull’attività del comparto manifatturiero nell’area di Philadelphia.
Venerdì 22 aprile
Markit rilascerà l’indice PMI flash per la zona euro.
Il Canada chiuderà la settimana con i dati sull’inflazione e sulle vendite al dettaglio.