Investing.com - I futures dell'oro sono in calo stamane, staccandosi dal picco di una settimana per via dei timori sulla situazione finanziara della Spagna che pesa sull'euro e spinge il dollaro; i prezzi dell'oro restano però supportati dagli acquisti speculativi.
La divisione Comex del New York Mercantile Exchange, ha scambiato i futures dell'oro con consegna ad aprile a 1.661,45 dollari l’oncia troy nella mattinata europea, in calo dello 0,2%.
Precedentemente i prezzi erano saliti dello 0,4% a 1.671,85 dollari l’oncia troy, il massimo dal 19 marzo.
I futures dell’oro hanno trovato supporto a 1.627,75 dollari l’oncia troy, il minimo del 22 marzo e resistenza a breve termine a 1.682,75, il massimo del 14 marzo.
I prezzi dell’oro sono stati condizionati dalle valute, ed hanno seguito l’andamento dell’euro. L’oro resta sensibile al cambio euro/dollaro nel breve termine e nell’avversione al rischio, che in passato è stato un driver positivo del prezzo.
La moneta unica è andata sotto pressione, ritirandosi dal massimo di tre settimane contro dollaro, nei rinnovati timori per un ulteriore contagio del debito nella zona euro dopo che il partito di maggioranza spagnolo non è riuscito ad avere la maggioranza su un voto che potrebbe significare tagli alle spese molto duri.
Il governo dovrà affrontare uno sciopero nazionale giovedì, con il bilancio 2012 che sarà presentato il giorno dopo.
Durante il week end il Premier Italiano Mario Monti ha avvisato che la Spagna potrebbe riaccendere la crisi del debito della zona euro, vista la difficoltà del paese a controllare le finanze. La dichiarazione è stata ripresa dal Commissario Olli Rehn che ha chiesto alla Spagna di rispettare i target del deficit.
Sulla moneta unica pesano inoltre i rinnovati timori sulla situazione fiscale di altri membri della zona euro interessati dal debito, Portogallo e Italia.
L'indice del dollaro, che replica la performance del biglietto verde contro un paniere di sei principali valute, è salito dello 0,25% a 79,72.
Il dollaro più forte solitamente pesa sull’oro, riducendo la richiesta di metallo prezioso come investimento alternativo, e rendendo le materie prime espresse in dollari più costose per i titolari di altre valute.
Ma i prezzi restano supportati dagli acquisti speculativi da parte di quei traders riluttanti verso un ulteriore ribasso, dopo il minimo toccato la scorda settimana.
Intanto resta sotto la lente dei traders lo sciopero dei gioiellieri indiani, che ha pesato sul mercato fisico del metallo prezioso a Nuova Delhi la scorsa settimana.
L’India ha alzato il dazio sull'oro al 4%, la scorsa settimana. L’India è il principale consumatore mondiale di oro.
C’è incertezza sul protrarsi della situazione attuale. Secondo i traders locali le importazioni potrebbero scendere del 35% nel 2012, dal record dello scorso anno di 969 tonnellate dell’anno scorso, mentre l’industria potrebbe trovarsi davanti molte difficoltà visto l’inizio imminente della stagione dei matrimoni.
L’India è il primo consumatore mondiale di oro.
Sul Comex, l’argento con consegna a maggio ha segnato un calo dello 0,4% a 32,15 dollari l’oncia troy, mentre il rame con consegna a maggio ha segnato -0,1% a 3,806 dollari la libbra.
La divisione Comex del New York Mercantile Exchange, ha scambiato i futures dell'oro con consegna ad aprile a 1.661,45 dollari l’oncia troy nella mattinata europea, in calo dello 0,2%.
Precedentemente i prezzi erano saliti dello 0,4% a 1.671,85 dollari l’oncia troy, il massimo dal 19 marzo.
I futures dell’oro hanno trovato supporto a 1.627,75 dollari l’oncia troy, il minimo del 22 marzo e resistenza a breve termine a 1.682,75, il massimo del 14 marzo.
I prezzi dell’oro sono stati condizionati dalle valute, ed hanno seguito l’andamento dell’euro. L’oro resta sensibile al cambio euro/dollaro nel breve termine e nell’avversione al rischio, che in passato è stato un driver positivo del prezzo.
La moneta unica è andata sotto pressione, ritirandosi dal massimo di tre settimane contro dollaro, nei rinnovati timori per un ulteriore contagio del debito nella zona euro dopo che il partito di maggioranza spagnolo non è riuscito ad avere la maggioranza su un voto che potrebbe significare tagli alle spese molto duri.
Il governo dovrà affrontare uno sciopero nazionale giovedì, con il bilancio 2012 che sarà presentato il giorno dopo.
Durante il week end il Premier Italiano Mario Monti ha avvisato che la Spagna potrebbe riaccendere la crisi del debito della zona euro, vista la difficoltà del paese a controllare le finanze. La dichiarazione è stata ripresa dal Commissario Olli Rehn che ha chiesto alla Spagna di rispettare i target del deficit.
Sulla moneta unica pesano inoltre i rinnovati timori sulla situazione fiscale di altri membri della zona euro interessati dal debito, Portogallo e Italia.
L'indice del dollaro, che replica la performance del biglietto verde contro un paniere di sei principali valute, è salito dello 0,25% a 79,72.
Il dollaro più forte solitamente pesa sull’oro, riducendo la richiesta di metallo prezioso come investimento alternativo, e rendendo le materie prime espresse in dollari più costose per i titolari di altre valute.
Ma i prezzi restano supportati dagli acquisti speculativi da parte di quei traders riluttanti verso un ulteriore ribasso, dopo il minimo toccato la scorda settimana.
Intanto resta sotto la lente dei traders lo sciopero dei gioiellieri indiani, che ha pesato sul mercato fisico del metallo prezioso a Nuova Delhi la scorsa settimana.
L’India ha alzato il dazio sull'oro al 4%, la scorsa settimana. L’India è il principale consumatore mondiale di oro.
C’è incertezza sul protrarsi della situazione attuale. Secondo i traders locali le importazioni potrebbero scendere del 35% nel 2012, dal record dello scorso anno di 969 tonnellate dell’anno scorso, mentre l’industria potrebbe trovarsi davanti molte difficoltà visto l’inizio imminente della stagione dei matrimoni.
L’India è il primo consumatore mondiale di oro.
Sul Comex, l’argento con consegna a maggio ha segnato un calo dello 0,4% a 32,15 dollari l’oncia troy, mentre il rame con consegna a maggio ha segnato -0,1% a 3,806 dollari la libbra.