LONDRA (Reuters) - Il prezzo del petrolio tocca i massimi da quattro anni spinto dalle prossime sanzioni Usa contro le esportazioni di greggio iraniano e dall'apparente riluttanza dei paesi Opec e della Russia ad aumentare la produzione per compensare l'impatto sull'offerta globale delle misure statunitensi.
** Intorno alle 12,30 il futures Brent sale dello 0,83% a 81,87 dollari, dopo aver toccato do 82,20 dollari, livello più alto da novembre 2014. Il derivato Usa segna +0,57% a 72,49 dollari.
** Le quotazioni del greggio sono in rialzo da cinque sedute consecutive, la striscia positiva più lunga da inizio 2007, quando una corsa lunga sei trimestri aveva portato i prezzi ai massimi storici di 147,50 dollari al barile.
** Le nuove sanzioni Usa sulle esportazioni di greggio iraniano partiranno il prossimo 4 novembre e Washington è già in pressing su governi e compagnie di tutto il mondo affinché si allineino alle linea statunitense e riducano gli acquisti.
** "L'Iran perderà notevoli volumi di esportazione e, vista la riluttanza dell'Opec ad aumentare la produzione, il mercato non è attrezzato per colmare il gap dell'offerta", commenta Harry Tchilinguirian, responsabile globale della strategia sui mercati delle commodity di Bnp Paribas (PA:BNPP) al Reuters Gobal Oil Forum di oggi.