LONDRA (Reuters) - I prezzi del greggio hanno toccato nuovi minimi da due mesi e mezzo, mentre i dati economici contrastanti della Cina hanno compensato l'impatto dell'estensione dei tagli alla produzione da parte di Arabia Saudita e Russia.
Intorno alle ore 10,50 italiane, i futures sul Brent cedono 1,83 dollari, o il 2,15%, a 83,36 dollari il barile, mentre il West Texas Intermediate statunitense scivola a 79,06 dollari il barile, in calo di 1,76 dollari, o del 2,2%. Entrambi hanno toccato i livelli più bassi dalla fine di agosto.
Anche il Brent a sei mesi tocca i minimi di due mesi e mezzo, indicando che i trader di mercato sono meno preoccupati degli attuali deficit di offerta.
Sebbene le importazioni di greggio della Cina a ottobre abbiano registrato una robusta crescita sia su base annua che mensile, le esportazioni totali si sono contratte a un ritmo più rapido del previsto.
Le attese di riduzione dei consumi di greggio da parte delle raffinerie cinesi tra novembre e dicembre potrebbero inoltre limitare la domanda di petrolio e aggravare il calo dei prezzi.
Per quanto riguarda l'offerta, i mercati attendono di vedere se l'Arabia Saudita e la Russia sono pronte a ridurre volontariamente la produzione dopo fine anno, oltre a un accordo più ampio dei produttori Opec+.
(Tradotto da Enrico Sciacovelli, editing Francesca Piscioneri)