Investing.com - Il prezzo del greggio sale negli scambi della mattinata europea di questo martedì, dopo l’impennata segnata nella notte mentre i traders continuano a tenere d’occhio l’interruzione delle forniture dalla Nigeria.
Sull’ICE Futures Exchange di Londra, il greggio Brent con consegna ad agosto sale al massimo intraday di 50,70 dollari al barile. Alle 07:59 GMT, o alle 3:59 ET il prezzo si è attestato a 50,62 dollari, in salita di 7 centesimi, o dello 0,14%.
Ieri, i futures del Brent scambiati sulla borsa di Londra sono schizzati di 91 centesimi, o dell’1,83%, dopo la notizia di nuovi attacchi agli impianti petroliferi nigeriani da parte dei miliziani.
A fine maggio, il prezzo del Brent è schizzato al massimo di otto mesi di 50,96 dollari, dal momento che l’improvvisa interruzione delle forniture in Africa ha ridotto i timori per l’eccesso delle scorte globali. I futures del Brent hanno subito un’impennata di circa l’85% dopo essere crollati sotto i 30 dollari al barile a metà febbraio.
Intanto, sul New York Mercantile Exchange, il greggio con consegna a luglio sale di 5 centesimi, o dello 0,1%, a 49,74 dollari al barile.
Il greggio scambiato sulla borsa di New York ha segnato un’impennata di 1,07 dollari, o del 2,2% ieri, quando Genscape, un gruppo di settore, ha riportato un calo di 1,08 milioni di barili a Cushing, in Oklahoma, il principale hub di consegna dei futures WTI nella settimana terminata il 3 giugno.
I traders attendono ora i nuovi dati settimanali sulle scorte di greggio e prodotti raffinati USA. L’American Petroleum Institute pubblicherà il report sulle scorte nel corso della giornata, mentre il report governativo di domani dovrebbe mostrare che le scorte di greggio sono scese di 3,5 milioni di barili nella settimana terminata il 3 giugno.
Il prezzo del Nymex è schizzato al massimo di otto mesi di 50,21 dollari il 26 maggio. I futures del greggio USA hanno segnato un’impennata di circa l’80% dopo essere crollati al minimo di 13 anni di 26,05 dollari l’11 febbraio, grazie alla riduzione della produzione di petrolio di scisto che ha incoraggiato il sentimento.
Tuttavia, con i prezzi ad un livello che rende la trivellazione economica per alcuni impianti, il numero degli impianti di trivellazione potrebbe tornare ad aumentare ed il calo della produzione statunitense potrebbe rallentare.
Secondo quanto dichiarato venerdì dall’agenzia di ricerche di settore Baker Hughes, il numero degli impianti di trivellazione negli Stati Uniti è salito di nove unità la scorsa settimana, a 325, mettendo fine ad un calo durato tre mesi consecutivi.
La ripresa dell’attività di trivellazione negli Stati Uniti ha alimentato le speculazioni che la produzione nazionale possa aumentare nelle prossime settimane, scatenando i timori per l’eccesso di scorte.
Intanto, lo spread tra i contratti del greggio Brent e quelli WTI è di 88 centesimi al barile, rispetto ai 86 centesimi segnati alla chiusura di ieri.