LONDRA (Reuters) - I prezzi del greggio tengono intorno ai recenti massimi grazie a previsioni ottimistiche sulla domanda da parte dell'Opec e dell'Agenzia internazionale per l'energia (Aie).
Intorno alle 12,00, il Brent è in calo di 24 centesimi, o dello 0,28%, a 86,23 dollari il barile, mentre i futures sul West Texas Intermediate (Wti) scendono di 19 centesimi, o dello 0,23%, a 82,62 dollari.
L'Aie ha avvertito oggi che le scorte a livello globale potrebbero diminuire bruscamente durante i restanti mesi del 2023, potenzialmente spingendo i prezzi verso un'ulteriore crescita, anche se l'agenzia prevede che l'aumento della domanda rallenti a 1 milione di barili al giorno (bpd) nel 2024, con un calo di 150.000 bpd rispetto alla precedente stima.
Ieri l'Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio (Opec) ha detto che prevede che la domanda di petrolio a livello mondiale cresca di 2,25 milioni di bpd nel 2024, rispetto a un incremento di 2,44 milioni di bpd di quest'anno. Entrambe le previsioni sono rimaste invariate rispetto al mese scorso.
Sul fronte dell'offerta, i prezzi sono stati sostenuti dalle estensioni dei tagli alla produzione da parte dell'Arabia Saudita e della Russia, oltre che dai timori che le spedizioni di petrolio russo nella regione del Mar Nero subiscano interruzioni a causa del conflitto tra Russia e Ucraina.
Tuttavia, i dati economici contrastanti provenienti dalla Cina hanno pesato sul sentiment.
Mentre i dati doganali cinesi hanno segnalato un aumento delle importazioni di greggio su base annua, le esportazioni complessive sono crollate del 14,5% e le importazioni mensili di greggio sono scese al livello più basso da gennaio dopo aver toccato massimi quasi da record a giugno.
I dati di questa settimana hanno anche mostrato che i prezzi al consumo in Cina sono caduti in deflazione e che i prezzi di fabbrica hanno esteso il calo a luglio, sollevando preoccupazioni per la domanda di carburante nella seconda economia mondiale.
(Tradotto da Camilla Borri, editing Sabina Suzzi)