Investing.com - I prezzi del greggio scendono questo lunedì dopo aver segnato la serie di rialzi settimanali più lunga in quasi tre anni, mentre i segnali di un aumento dell’attività di trivellazione USA hanno spinto alle prese di profitto in vista del vertice dei principali produttori petroliferi.
I future del greggio West Texas Intermediate scambiati a New York scendono di 57 centesimi, o dello 0,9%, a 63,32 dollari al barile alle 8:42 ET (12:42 GMT), staccandosi dal massimo di cinque mesi della scorsa settimana di 64,79 dollari.
Intanto, i future del greggio Brent, il riferimento per il prezzo del greggio al di fuori degli Stati Uniti, scendono di 59 centesimi, o dello 0,8%, a 70,96 dollari al barile.
I dati di venerdì di Baker Hughes hanno indicato un aumento di due unità del numero di impianti di trivellazione attivi negli Stati Uniti, un indicatore della produzione futura, dopo l’impennata di 15 unità della settimana prima. Più a lungo i prezzi del greggio resteranno a questi livelli elevati e più sarà probabile che i produttori di scisto USA aumentino la produzione, annullando gli sforzi dell’OPEC per ridurre le scorte.
Mentre il cartello e gli alleati con a capo la Russia proseguono con i tagli alla produzione per ridurre l’eccesso delle scorte globali, la produzione USA si attesta a massimi storici: gli ultimi dati della Energy Information Administration mostrano una produzione di 12,2 milioni di barili al giorno.
I ministri del petrolio di OPEC, Russia ed altri produttori si incontreranno a Vienna mercoledì e giovedì per decidere la politica di produzione dei prossimi sei mesi. Voci di corridoio suggeriscono che il gruppo eviterà di prendere una decisione “definitiva” circa un’eventuale proroga dell’accordo, dato che al momento sarà in vigore fino a giugno.
“Anche se ci si aspetta che i tori proseguano con la loro spinta per il greggio USA a 65 dollari ed il Brent a 73 dollari questa settimana, i long più accorti controlleranno i segnali di una riluttanza russa a proseguire con i tagli alla produzione OPEC dopo giugno, una decisione che potrebbe pesare seriamente sull’impennata del greggio”, avverte l’analista senior delle materie prime di Investing.com Barani Krishnan.
I future della benzina crollano dell’1,4% a 2,0083 dollari al gallone alle 8:45 ET (12:45 GMT), mentre il combustibile da riscaldamento scende dell’1,0% a 2,0511 dollari al gallone.
I future del gas naturale vanno giù dell’1,4% a 2,622 dollari per milione di BTU.