Investing.com - Il prezzo del greggio scende negli scambi della mattinata europea di questo mercoledì, mentre gli investitori attendono i dati settimanali sulle scorte statunitensi di greggio e prodotti raffinati.
Il contratto del greggio West Texas Intermediate con consegna a luglio si attesta a 46,09 dollari al barile alle 3:15 ET (07:15 GMT), giù di 37 centesimi, o dello 0,8%.
Intanto, il greggio Brent con consegna ad agosto sull’ICE Futures Exchange di Londra è in calo di 31 centesimi a 48,41 dollari al barile.
Il prezzo del greggio ha segnato un aumento per la terza seduta consecutiva ieri.
La Energy Information Administration rilascerà il report settimanale ufficiale sulle scorte oggi alle 10:30 ET (14:30 GMT).
Gli analisti prevedono che le scorte di greggio siano scese di 2,7 milioni di barili alla fine della scorsa settimana, mentre le scorte di benzina dovrebbero essere diminuite di 457.000 barili e quelle di prodotti raffinati di 686.000 barili.
Alla chiusura dei mercati ieri, l’American Petroleum Institute ha dichiarato che le scorte di greggio statunitensi sono salite di 2,753 milioni di barili nella settimana terminata il 9 giugno.
Dal report API è emerso inoltre un aumento di 1,794 milioni di barili delle scorte di benzina, mentre le scorte di prodotti raffinati sono scese di 1,451 milioni di barili.
Ci sono spesso grosse differenze tra le stime API ed i dati ufficiali dell’EIA.
Il prezzo del greggio è andato sotto pressione nelle ultime settimane, nei timori per l’aumento della produzione di petrolio da scisto USA che ha fatto passare in secondo piano i tagli effettuati dai paesi OPEC e non-OPEC.
Il numero degli impianti di trivellazione attivi negli Stati Uniti la scorsa settimana è salito per la ventunesima volta consecutiva, sulla scia di una ripresa che dura da un anno raggiungendo il massimo dall’aprile del 2015, segnale che sono possibili ulteriori aumenti della produzione nazionale.
L’aumento dell’attività di trivellazione USA e della produzione di petrolio da scisto sembra vanificare gli sforzi compiuti dall’OPEC e dagli altri principali produttori per tagliare la produzione e supportare il mercato.
Il mese scorso l’OPEC e altri produttori non-OPEC hanno accettato di prolungare i tagli alla produzione di circa 1,8 milioni di barili al giorno fino al marzo 2018.
Nonostante l’accordo, la produzione OPEC è salita di 336.100 barili al giorno a 32,14 milioni di barili a maggio, per via degli aumenti in Libia, Nigeria ed Iraq, secondo l’attesissimo report mensile sul mercato pubblicato ieri dal cartello.
L’Agenzia Internazionale per l’Energia rilascerà il report mensile sul greggio nel corso della seduta.
Sul Nymex, i future della benzina con consegna a luglio salgono di 0,3 centesimi, o dello 0,2%, a 1,488 dollari al gallone, mentre il combustibile da riscaldamento con consegna a luglio è in calo di 0,2 centesimi a 1,444 dollari al gallone.
I future del gas naturale con consegna a luglio sono in calo di 0,4 centesimi a 2,962 dollari per milione di BTU.