(Reuters) - I prezzi del petrolio sono in calo ed estendono il ribasso di venerdì che ha messo fine a settimane di rally, dopo che il presidente Usa Donald Trump ha richiesto un aumento della produzione da parte dell'Opec per alleviare l'impatto delle sanzioni Usa all'Iran.
I futures sul Brent sono a 71,52 dollari il barile alle 12,30, in calo di 58 centesimi o dello 0,80% dalla chiusura dell'ultima sessione. I contratti West Texas Intermediate Usa calano di 35 centesimi o dello 0,55% a 62,95 dollari il barile. Entrambi i contratti di riferimento hanno ceduto più o meno del 3% la sessione precedente.
I commenti di Trump hanno innescato vendite generalizzate, mettendo un limite almeno temporaneo al rally dei prezzi del petrolio, saliti del 40% dall'inizio dell'anno.
I trader dicono che il mercato sta spostando l'attenzione sui tagli volontari della produzione condotti dall'Opec, di fatto guidati dall'Arabia Saudita, il più grande esportatore al mondo.
"Siamo dell'opinione che l'Arabia Saudita incrementerà la produzione già a maggio, anche se lo avrebbero comunque fatto prima dell'estate", dice Ing. "Il Regno (dell'Arabia Saudita) potrebbe aumentare la produzione di 500 milioni di barili al giorno ed essere ancora a norma secondo l'accordo OPEC+ per il mese di maggio".
I tagli hanno il sostegno di alcuni produttori non-Opec, soprattutto la Russia, ma gli analisti dicono che la cooperazione potrebbe non durare oltre un meeting tra Opec e i suoi alleati, un gruppo noto come Opec+, programmato per giugno.
La Russia ha detto che sarà in grado di soddisfare la domanda di petrolio della Cina dal momento che Pechino sta cercando di sostituire l'import proveniente dall'Iran.