LONDRA (Reuters) - I prezzi del petrolio sono in ribasso, messi sotto pressione dall'allentamento delle tensioni geopolitiche e dalle preoccupazioni per la domanda cinese, anche se i segnali di un'offerta più limitata, tra cui la diminuzione delle scorte statunitensi, offrono sostegno.
La Polonia e la Nato hanno detto ieri che il missile che si è schiantato nel sud-est della Polonia, paese membro della Nato, è probabilmente un missile finito fuori rotta, lanciato dalla difesa aerea dell'Ucraina e non un attacco russo, attenuando i timori che la guerra tra Russia e Ucraina si estenda oltre il confine.
Intorno alle 10,40 il Brent è in calo di 34 centesimi, o dello 0,37%, a 92,52 dollari al barile. Anche il greggio statunitense West Texas Intermediate (Wti) perde 52 centesimi, o lo 0,61%, a 85,07 dollari al barile.
A pesare sul mercato sono anche i timori per la debolezza della domanda in Cina, il primo importatore di greggio al mondo.
Oggi la Cina ha registrato un aumento delle infezioni giornaliere di Covid-19. I raffinatori cinesi hanno chiesto di ridurre il volume di greggio saudita a dicembre, ha riferito Reuters, e stanno anche rallentando gli acquisti di greggio russo.
Un sostegno alle quotazioni arriva dai dati sulle scorte di greggio degli Stati Uniti, scese di oltre 5 milioni di barili nell'ultima settimana, più di quanto previsto dagli analisti.
(Tradotto da Chiara Bontacchio, editing Andrea Mandalà)