LONDRA (Reuters) - I prezzi del petrolio sono in ribasso di oltre l'1%, con l'attenzione degli investitori rivolta ai timori per la domanda a breve termine in vista della pubblicazione degli importanti dati sull'inflazione negli Stati Uniti.
Intorno alle 11,40 i futures sul Brent calano di 1,14 dollari, o dell'1,32%, a 85,25 dollari al barile, dopo un rialzo del 2,2% venerdì. Il greggio statunitense West Texas Intermediate perde 1,12 dollari, o l'1,4%, a 78,59 dollari, dopo aver guadagnato il 2,1% nella seduta precedente.
"I prezzi del greggio stanno scendendo perché i trader dell'energia prevedono un potenziale indebolimento delle prospettive della domanda di greggio, visto che un importante dato sull'inflazione potrebbe costringere la Fed a inasprire la politica in modo molto più aggressivo", ha detto Edward Moya, analista senior di Oanda, riferendosi ai dati sui prezzi al consumo degli Stati Uniti previsti per domani.
La Federal Reserve statunitense sta alzando i tassi di interesse nel tentativo di contenere l'inflazione, facendo temere che una politica di questo tipo possa rallentare l'attività economica e la domanda di petrolio.
I timori relativi all'offerta sono stati in qualche modo alleviati dalla ripresa delle esportazioni di petrolio azero dal terminal turco di Ceyhan, avvenuta ieri.
Il terminal, che era stato danneggiato dai devastanti terremoti che hanno colpito la Turchia e la Siria la scorsa settimana, rappresenta il punto di stoccaggio e di carico per gli oleodotti che trasportano petrolio dall'Azerbaigian e dall'Iraq.
I prezzi del petrolio sono saliti venerdì dopo che la Russia, terzo produttore mondiale di petrolio, ha annunciato che taglierà la produzione di greggio a marzo di 500.000 barili al giorno, pari a circa il 5% della produzione, come ritorsione contro le limitazioni occidentali imposte alle sue esportazioni in risposta al conflitto in Ucraina.
(Tradotto da Chiara Scarciglia, editing Sabina Suzzi)