LONDRA (Reuters) - Il greggio guadagna terreno grazie alla contrazione dell'offerta derivante dai tagli alla produzione di Arabia Saudita e Russia, che ha compensato i timori per il rallentamento della domanda da parte del primo importatore di greggio, la Cina, e un rapporto che mostra un aumento delle scorte di greggio negli Stati Uniti.
Il gabinetto dell'Arabia Saudita ha confermato il proprio sostegno alle misure precauzionali dell'Opec+ per stabilizzare il mercato.
Intorno alle ore 10,30 italiane, i futures sul Brent guadagnano 9 centesimi, o lo 0,1%, a 86,26 dollari il barile. Il greggio statunitense West Texas Intermediate (WTI) avanza di 13 centesimi, o dello 0,2%, a 83,05 dollari. Entrambi i contratti hanno guadagnato quasi un dollaro il giorno precedente.
La scorsa settimana il greggio ha registrato il sesto guadagno settimanale consecutivo e lunedì ha toccato i livelli più alti da metà aprile, grazie alla riduzione delle forniture dell'Opec+ e alle speranze di stimolo per la ripresa della domanda di petrolio in Cina.
Secondo fonti di mercato a conoscenza dei dati dell'American Petroleum Institute (Api), le scorte di greggio degli Stati Uniti sono aumentate di 4,1 milioni di barili la scorsa settimana, anche se le scorte di benzina e distillati sono diminuite.
I dati ufficiali dell'Energy Information Administration sulle scorte statunitensi saranno resi noti alle ore 16,30 italiane.
Il greggio ha perso slancio ieri a causa dei dati cinesi che hanno mostrato che le importazioni di greggio a luglio sono scese del 18,8% rispetto al mese precedente, raggiungendo il tasso giornaliero più basso da gennaio, nonostante un aumento del 17% su base annua.
Tuttavia, la scorsa settimana l'Arabia Saudita ha esteso il taglio volontario della produzione di 1 milione di barili al giorno fino alla fine di settembre e la Russia ha comunicato che ridurrà le esportazioni di petrolio di 300.000 barili al giorno a settembre.
(Tradotto da Enrico Sciacovelli, editing Stefano Bernabei)