LONDRA (Reuters) - I prezzi del petrolio sono in rialzo sui rinnovati timori per l'offerta globale per via del divieto di esportazione di carburante da parte della Russia, che hanno controbilanciato le preoccupazioni legate alla domanda a causa della situazione macroeconomica e degli alti tassi di interesse a livello globale.
Alle 11,59 i futures del Brent guadagnano lo 0,74% a 93,99 dollari al barile, mentre il greggio statunitense Wti guadagna lo 0,97%, a 90,51 dollari.
L'agenzia russa Transneft ha sospeso le consegne di gasolio ai terminali chiave nei porti di Primorsk e Novorossijsk, rispettivamente sul Baltico e sul Mar Nero, secondo quanto riportato dall'agenzia di stampa statale Tass.
La Russia ha vietato temporaneamente le esportazioni di benzina e diesel, salvo che quelle dirette verso quattro Stati ex-sovietici, per stabilizzare il mercato interno dei carburanti, secondo quanto annunciato ieri dal governo.
Ma la situazione macroeconomica globale continua a pesare sulla domanda di greggio.
Secondo i dati dell'indice Pmi pubblicati oggi, è probabile che l'economia della zona euro si contragga nel terzo trimestre, mentre un altro sondaggio Pmi ha mostrato che la contrazione dell'attività economica nel Regno Unito si è aggravata a settembre.
Nel frattempo Hsbc ha alzato le proprie proiezioni per il prezzo del Brent a 90 dollari al barile per il quarto trimestre, e 82,50 dollari per il 2024, grazie alla domanda record della Cina e alla previsione che i tagli alla produzione dell'Arabia Saudita rimarranno in vigore fino al secondo trimestre del 2024.
(Tradotto da Luca Fratangelo, editing Claudia Cristoferi)