LONDRA (Reuters) - I prezzi del greggio scambiano in rialzo per il terzo giorno consecutivo dopo che le scorte sono cresciute meno del previsto negli Stati Uniti e dopo che un taglio delle previsioni di crescita della produzione del Paese, primo produttore al mondo, ha attenuato i timori per un potenziale eccesso di offerta.
Intorno alle ore 11 italiane, i futures sul Brent scambiano in rialzo di 60 centesimi a 79,19 dollari il barile, mentre il West Texas Intermediate statunitense guadagna 65 centesimi a 73,96 dollari il barile.
I dati dell'American Petroleum Institute (Api) hanno mostrato che le scorte di greggio statunitensi sono aumentate di 670.000 barili nella settimana al 2 febbraio, ben al di sotto degli 1,9 milioni di barili previsti dagli analisti intervistati da Reuters.
I dati settimanali del governo statunitense sulle scorte di petrolio saranno pubblicati oggi alle ore 16,30 italiane.
Per il 2024, l'Energy Information Administration (Eia) ha tagliato ieri le stime di crescita della produzione statunitense di petrolio di 120.000 barili al giorno (bpd), portandole a 170.000 bpd, nettamente inferiori all'aumento della produzione di 1,02 milioni dello scorso anno.
L'Eia ha inoltre previsto che la produzione statunitense non supererà il record del dicembre 2023 di oltre 13,3 milioni di barili al giorno fino al febbraio 2025.
A più lungo termine, l'Agenzia Internazionale per l'Energia (Aie) ha detto che l'India dovrebbe essere il principale motore della crescita della domanda globale di petrolio tra il 2023 e il 2030, sottraendo il primato di principale importatore alla Cina.
(Tradotto da Enrico Sciacovelli, editing Gianluca Semeraro)