LONDRA (Reuters) - Mattinata di rialzi per i prezzi del greggio, che continuano a trovare sostegno nella decisione di tagli alle forniture presa la scorsa settimana dall'Opec+, mentre l'Agenzia internazionale per l'energia avverte che questi tagli potrebbero spingere l'economia globale verso la recessione.
Alle 11,50 i futures del Brent guadagnano lo 0,85%, a 93,94 dollari al barile. Il greggio statunitense West Texas Intermediate e guadagna lo 0,73%, a 87,92 dollari al barile.
La scorsa settimana, l'Opec+ ha causato un rialzo dei prezzi quando ha concordato di tagliare l'offerta di 2 milioni di barili al giorno (bpd).
"Il piano Opec+... ha fatto deragliare la traiettoria di crescita dell'offerta di petrolio per il resto dell'anno in corso e per il prossimo, e i conseguenti livelli di prezzo più elevati hanno esacerbato la volatilità del mercato e aumentato i timori per la sicurezza energetica", si legge nel report mensile dell'Aie, pubblicato oggi.
L'Aie ha abbassato leggermente le stime di crescita della domanda di petrolio per quest'anno a 1,9 milioni di barili al giorno e abbassando di 470.000 barili al giorno nel 2023, per unna stima che ora è pari 1,7 milioni di barili al giorno.
Queste stime arrivano all'indomani di quelle dell'Opec, che ha tagliato di 460.000 bpd le previsioni di crescita della domanda per quest'anno, portandole a 2,64 milioni di bpd, citando la ripresa delle misure di contenimento del Covid-19 della Cina e l'alta inflazione. Ha abbassato le previsioni sulla domanda di petrolio per il 2023 di 360.000 barili al giorno a 2,34 milioni di barili al giorno.
Il peggioramento della domanda di greggio sta contribuendo all'accumulo delle scorte. Le scorte di greggio statunitensi sono aumentate di circa 7,1 milioni di barili nella settimana conclusasi il 7 ottobre, secondo fonti di mercato che citano i dati Api.
Il mercato dell'energia è sotto pressione anche a causa del forte apprezzamento del dollaro statunitense, in rialzo anche nei confronti di valute a basso rendimento come lo yen
L'impegno della Federal Reserve a continuare ad alzare i tassi di interesse per arginare l'alta inflazione ha fatto salire i rendimenti, rendendo la valuta statunitense più attraente per gli investitori stranieri.
(Tradotto da Luca Fratangelo, editing Stefano Bernabei)