LONDRA (Reuters) - I prezzi del greggio scendono di circa l'1% con l'attenuarsi dei timori per le interruzioni del trasporto marittimo lungo la rotta del Mar Rosso, anche se le tensioni in Medio Oriente continuano ad aggravarsi.
Intorno alle 12,05, i futures sul Brent sono in calo di 1,04 dollari, circa l'1,3%, a 78,61 dollari il barile, in un contesto di scambi contenuti in vista della vicina scadenza, mentre il contratto più attivo di marzo perde 92 centesimi, circa l'1,2%, a 78,62 dollari il barile.
I futures sul greggio statunitense Wti sono in calo di 1,06 dollari, pari a circa l'1,4%, a 73,05 dollari il barile. I prezzi del greggio hanno perso quasi il 2% ieri, quando le principali compagnie di navigazione hanno iniziato a tornare nel Mar Rosso.
La compagnia di navigazione danese MAERSK ha detto di aver programmato viaggi attraverso il Canale di Suez e il Mar Rosso per diverse decine di navi portacontainer nelle prossime settimane dopo averli interrotti temporaneamente in seguito agli attacchi dei miliziani yemeniti Houthi, sostenuti dall'Iran.
Tuttavia, la task force guidata dagli Stati Uniti per sedare le tensioni nel Mar Rosso non ha finora prodotto un'azione coordinata come sperato.
La prospettiva di una prolungata campagna militare israeliana a Gaza e la ricaduta del conflitto sugli attacchi alle navi nel Mar Rosso rimangono i principali fattori che influenzano il sentiment del mercato.
Separatamente, i dati del governo statunitense sulle scorte di carburante sono attesi in giornata, con un giorno di ritardo a causa delle festività natalizie.
I dati dell'American Petroleum Institute di ieri hanno mostrato che le scorte di greggio sono aumentate di 1,84 milioni di barili nella settimana al 22 dicembre, contro le stime di sette analisti intervistati da Reuters che prevedevano un calo di 2,7 milioni di barili.
(Tradotto da Camilla Borri, editing Claudia Cristoferi)