LONDRA (Reuters) - I prezzi del petrolio calano sullo scemare dei timori per le conseguenze della caduta del presidente siriano, nonostante un sostegno arrivi dal piano cinese di aumentare gli stimoli alla politica monetaria, mossa che dovrebbe spingere la domanda del primo importatore di greggio al mondo.
Intorno alle 11,45, i futures sul Brent calano di 32 centesimi a 71,82 dollari al barile. Il West Texas Intermediate statunitense perde 36 centesimi a 68 dollari. Ieri entrambi i benchmark hanno guadagnato oltre l'1%.
In Siria, i ribelli lavorano alla formazione di un governo e per ristabilire l'ordine dopo l'espulsione del presidente Bashar al-Assad, con le banche e il settore petrolifero del Paese che torneranno operativi oggi.
Pur non essendo un grande produttore di petrolio, la Siria è situata in una posizione strategica e ha intrattenuto forti legami con la Russia e l'Iran.
Il cambio di potere, che è arrivato dopo 13 anni di guerra civile e ha posto fine a oltre 50 anni di governo brutale della famiglia Assad, ha sollevato timori per la stabilità regionale.
A compensare le perdite del petrolio l'annuncio che la Cina adotterà una politica monetaria "adeguatamente allentata" nel 2025, nel tentativo di stimolare la crescita economica. Si tratterebbe del primo allentamento della sua politica monetaria in circa 14 anni, anche se non ci sono numerosi dettagli.
Inoltre le importazioni di greggio della Cina sono cresciute su base annua per la prima volta in sette mesi, con un balzo a novembre rispetto all'anno scorso.
(Tradotto da Chiara Scarciglia, editing Francesca Piscioneri)