LONDRA (Reuters) - I prezzi del greggio guadagnano terreno, con gli investitori focalizzati sulle prospettive di un'offerta più limitata dopo che Mosca ha emesso un divieto temporaneo sulle esportazioni di carburante, mentre resta la prudenza su ulteriori aumenti dei tassi che potrebbero frenare la domanda.
Intorno alle 10,35 italiane, i futures sul Brent guadagnano 65 centesimi, o lo 0,70%, a 93,92 dollari il barile, dopo aver chiuso in ribasso di 3 centesimi venerdì.
I futures del greggio statunitense West Texas Intermediate estendono i guadagni per la seconda seduta consecutiva, in rialzo di 54 centesimi, o dello 0,6%, a 90,57 dollari il barile.
La scorsa settimana, Mosca ha temporaneamente vietato le esportazioni di benzina e diesel verso la maggior parte dei Paesi per stabilizzare il mercato interno, alimentando i timori di una scarsa offerta di prodotti, soprattutto per il gasolio da riscaldamento, con l'arrivo dell'inverno nell'emisfero settentrionale.
Negli Stati Uniti, il numero di piattaforme petrolifere operative è sceso di otto unità a 507 la scorsa settimana, ai minimi da febbraio 2022, nonostante l'aumento dei prezzi, secondo il rapporto settimanale pubblicato venerdì da Baker Hughes.
Anche le aspettative di dati economici migliori questa settimana dalla Cina, il primo importatore di greggio al mondo, aiutano il sentiment. Tuttavia, gli analisti hanno indicato che i prezzi del petrolio devono affrontare una resistenza tecnica ai massimi da novembre 2022 toccati la scorsa settimana.
La domanda di petrolio della Cina è aumentata di 0,3 milioni di barili al giorno (bpd) a 16,3 milioni di bpd la scorsa settimana, in parte a causa di una graduale ripresa della domanda di carburante per i voli internazionali, secondo gli analisti di Goldman Sachs (NYSE:GS).
(Tradotto da Enrico Sciacovelli, editing Sabina Suzzi)