LONDRA (Reuters) - I prezzi del greggio rimbalzano moderatamente dopo le perdite subite alla fine della scorsa settimana, con l'attenzione degli investitori nuovamente rivolta alle prospettive di un'offerta globale limitata, mentre un accordo dell'ultimo minuto che ha scongiurato lo shutdown del governo statunitense riporta un po' di propensione al rischio.
Intorno alle 10,30 italiane, i futures sul Brent di dicembre guadagnano 41 centesimi, pari allo 0,44%, a 92,61 dollari il barile, dopo il calo di 90 centesimi visto venerdì. I futures sul Brent di novembre hanno chiuso in ribasso di 7 centesimi a 95,31 dollari il barile alla scadenza del contratto venerdì.
I futures statunitensi sul greggio West Texas Intermediate guadagnano 37 centesimi, o lo 0,4%, a 91,16 dollari il barile, dopo aver perso 92 centesimi nell'ultima seduta.
Entrambi i benchmark sono balzati di quasi il 30% nel terzo trimestre sulle previsioni di un ampio deficit di offerta di greggio nel quarto trimestre dopo che l'Arabia Saudita e la Russia hanno esteso ulteriori tagli all'offerta fino alla fine dell'anno.
È improbabile che l'Opec+ modifichi l'attuale politica di produzione petrolifera mercoledì in occasione della riunione del comitato di monitoraggio ministeriale congiunto, hanno riferito a Reuters quattro fonti Opec+.
In occasione di un evento ad Abu Dhabi, il segretario generale Opec Haitham Al Ghais ha detto che il gruppo vede ancora "una domanda di petrolio abbastanza resiliente quest'anno, come lo è stata l'anno scorso".
I dati pubblicati sabato hanno mostrato che l'attività industriale cinese si è espansa per la prima volta in sei mesi a settembre, aggiungendosi a una serie di indicatori che suggeriscono che la seconda economia mondiale ha iniziato a stabilizzarsi.
(Tradotto da Enrico Sciacovelli, editing Sabina Suzzi)