LONDRA (Reuters) - I prezzi del petrolio restano invariati dopo essere saliti nella seduta precedente, con gli investitori che esprimono pareri contrastanti sulla perdita di capacità delle raffinerie russe dopo i recenti attacchi ucraini, mentre il dollaro, leggermente più debole, fornisce sostegno.
Alle 11,45 i futures sul Brent di maggio scivolano di 34 centesimi a 86,39 dollari il barile, mentre il greggio statunitense West Texas Intermediate (Wti) di 32 centesimi a 81,64 dollari il barile.
Il Brent è salito dell'1,5% nella seduta di ieri, mentre il Wti ha guadagnato l'1,6% dopo che il governo russo ha ordinato alle aziende di tagliare la produzione nel secondo trimestre per raggiungere l'obiettivo di 9 milioni di barili al giorno (bpd) e rispettare gli impegni presi con il gruppo Opec+.
La Russia, uno dei primi tre produttori mondiali di petrolio e uno dei maggiori esportatori di prodotti petroliferi, è impegnata in recenti attacchi alle proprie raffinerie da parte dell'Ucraina.
Dopo l'attacco di un drone ucraino sabato, il produttore russo di petrolio Rosneft ha chiuso una divisione di greggio da 70.000 bpd presso la raffineria Kuibyshev nella città di Samara.
Un dollaro più debole rende in genere più conveniente l'acquisto di petrolio in altre divise, il che potrebbe sostenere la domanda complessiva.
Inoltre, l'aumento dei premi geopolitici con il protrarsi del conflitto tra Israele e Gaza sostiene i prezzi, anche se l'impatto immediato sulle forniture in Medio Oriente è ancora da vedere.
(Tradotto da Laura Contemori, editing Stefano Bernabei)