LONDRA (Reuters) - I prezzi del petrolio sono saliti di oltre il 2% sulle crescenti tensioni in Medio Oriente, che potrebbero potenzialmente rallentare la produzione di greggio, in seguito al più vasto attacco mai compiuto dall'Iran contro Israele.
I futures del Brent sono balzati del 2,2%, a $75,19 al barile, mentre il greggio statunitense West Texas Intermediate (WTI) è schizzato di 2,4%, a $71,53 alle 0755 GMT. In precedenza il WTI era salito di oltre 2 dollari.
Ieri entrambi i benchmark del greggio sono saliti di oltre il 5% prima di chiudere in rialzo di circa il 2,5%.
Questa mattina, l'Iran ha detto che l'attacco missilistico contro Israele era terminato, salvo ulteriori provocazioni, mentre Israele e gli Stati Uniti hanno minacciato ritorsioni contro Teheran.
"Questo potrebbe includere il danneggiamento o l'annientamento degli impianti petroliferi iraniani", ha detto Tamas Varga del broker petrolifero PVM.
Teheran ha affermato che qualsiasi risposta israeliana all'attacco, che secondo Israele ha coinvolto più di 180 missili balistici, sarebbe stata accolta con "vaste distruzioni".
Varga ha osservato che la rappresaglia dell'Iran o dei suoi alleati potrebbe colpire le strutture petrolifere saudite come nel 2019 o comportare la chiusura dello Stretto di Hormuz.
"Uno qualsiasi di questi eventi farebbe salire irrimediabilmente i prezzi del petrolio", ha affermato.
(Tradotto da Romolo Tosiani, editing Stefano Bernabei)