(Reuters) - Il petrolio si stabilizza dopo un'impennata legata alle notizie di un attacco di Israele contro l'Iran, con i timori del mercato per un'escalation delle ostilità in Medio Oriente che sembrano placarsi, mentre pesa sui prezzi l'accumulo di scorte petrolifere globali.
Entrambi i contratti di riferimento sono saliti di oltre 3 dollari prima di ritracciare. Attorno alle 11,25, i futures sul Brent sono in rialzo di 37 centesimi, o dello 0,4%, a 87,48 dollari al barile. Il contratto West Texas Intermediate statunitense è in aumento di 56 centesimi, o dello 0,7%, a 83,29 dollari al barile.
Israele ha lanciato un attacco sul suolo iraniano, hanno riferito fonti a Reuters, l'ultimo botta e risposta tra i due Paesi che rischia di trascinare la regione in un conflitto sempre più profondo.
Gli investitori monitorano attentamente la reazione di Israele agli attacchi dei droni iraniani del 13 aprile. Il premio per il rischio geopolitico nei prezzi del petrolio si è attenuato questa settimana sulla base della percezione che qualsiasi ritorsione israeliana all'attacco iraniano verrebbe moderata dalle pressioni internazionali.
Intanto, a pesare sui prezzi l'aumento delle scorte di petrolio a livello globale.
Gli Stati Uniti hanno anche annunciato sanzioni contro l'Iran, membro dell'Opec, per colpire la produzione di veicoli aerei senza pilota. Le sanzioni all'Iran, tuttavia, escludono l'industria petrolifera.
(Tradotto da Chiara Scarciglia, editing Sabina Suzzi)