Di Adam Claringbull
Investing.com - Il prezzo del greggio sale negli scambi della mattinata asiatica di questo martedì, con la tempesta tropicale Beta nel Golfo del Messico che si è indebolita. Tuttavia, nella notte si sono registrati dei forti ribassi sulla scia dell’impennata di casi globali di COVID-19, spingendo i future WTI di nuovo sotto i 40 dollari.
I future del Brent salgono dello 0,41% a 41,61 dollari alle 23:52 ET (4:52 GMT) mentre i future del WTI vanno su dello 0,46% a 39,72 dollari.
I prezzi del greggio sono stati incoraggiati dalla notizia che la tempesta tropicale Beta ha perso forza nel Golfo del Messico, ridimensionando i timori di una chiusura prolungata degli impianti cominciata la settimana prima con l’uragano Sally. Le raffinerie nella regione sono riuscite a mantenere attiva la produzione, nonostante i previsti allagamenti.
Tuttavia, la crisi del COVID-19 continua a peggiorare, con forti timori per la domanda globale alimentati dagli ultimi dati sulla diffusione del virus nelle maggiori economie mondiali, come il Regno Unito. Ulteriori preoccupazioni per l’impatto della stagione influenzale in Europa e negli USA in concomitanza al COVID-19 stanno inoltre pesando sul mercato.
“Abbiamo avuto una seduta di avversione al rischio piuttosto forte (nella notte) … nei timori per il rischio che il ritorno del COVID-19 ricominci ad avere impatti negativi sulla domanda”, ha riferito a Reuters Lachlan Shaw, a capo delle ricerche sulle materie prime per la National Australia Bank.
Il probabile ritorno sul mercato del greggio libico dopo un blocco di sei mesi, inoltre, ha contribuito ad aumentare i timori per l’esubero di scorte, sebbene il suo arrivo possa essere rallentato da una miriade di difficoltà tecniche.
Gli investitori ora attendono le stime sulle scorte di greggio dell’American Petroleum Institute (API) in programma nel corso della giornata.
Intanto, Shell ha annunciato un enorme piano di ristrutturazione, con tagli alle nuove esplorazioni ed ai nuovi progetti, sia per il greggio che per il gas, del 30-40%. La ristrutturazione, chiamata “Project Reshape”, è studiata per portare Shell nei settori dell’energia elettrica e delle fonti rinnovabili, allontanandola dalle sue attività tradizionali.
“Avevamo un modello straordinario, ma è quello giusto per il futuro? Ci saranno delle differenze, non si tratta solo di struttura ma anche di cultura e del tipo di compagnia che vogliamo essere”, ha spiegato una fonte dell’azienda.