Secondo Pictet AM, Russia e Arabia Saudita risentono meno dei prezzi bassi. Discorso diverso, invece, per Colombia, Algeria e Kazakistan
Nel primo semestre di quest’anno i prezzi del petrolio hanno perso il 36% a causa del crollo della domanda determinato dalla pandemia. Una dinamica che ha conseguenze fortemente negative sull’economia dei principali Paesi esportatori di greggio, aumentandone anche il rischio di un incremento significativo del deficit delle partite correnti.
OMAN, KAZAKISTAN E COLOMBIA I PAESI PIÙ VULNERABILI
A questo proposito, Sabrina Khanniche, Senior Economist di Pictet Asset Management, ha analizzato le principali 12 economie esportatrici di petrolio per individuare quelle più vulnerabili a causa del crollo del prezzo dell’oro nero. Tra i paesi più esposti a questo rischio figurano Oman, Kazakistan e Colombia mentre Russia e Arabia Saudita risultano i meno fragili. Le economie dei tre Paesi più a rischio evidenziano un elevato indice della vulnerabilità ai prezzi del petrolio, calcolato da Pictet Am: un periodo prolungato di prezzi bassi comporterebbe un aumento del deficit fiscale e delle partite correnti, il che a sua volta eserciterebbe una pressione al ribasso sulle valute di questi Paesi...
** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge