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Il greggio continua a scendere, ridotto l’entusiasmo per i tagli OPEC

Pubblicato 21.12.2018, 11:15
© Reuters.
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Investing.com - Sebbene i prezzi del greggio siano rimbalzati negli scambi notturni con l’OPEC che ha annunciato un aumento dei livelli dei tagli alla produzione, l’ottimismo si è ridimensionato negli scambi di questo venerdì mattina e il greggio si avvia a segnare il calo settimanale maggiore di un mese poiché i timori per la debole crescita economica e per l’aumento della produzione di petrolio da scisto USA fanno passare in secondo piano le speranze che il cartello possa tenere sotto controllo l’esubero delle scorte globali.

I future del greggio West Texas Intermediate scambiati a New York scendono di 18 centesimi, o dello 0,39%, a 45,70 dollari al barile alle 5:05 ET (10:05 GMT), con un crollo settimanale del 10%.

Intanto, i future del greggio Brent, il riferimento per il prezzo del greggio al di fuori degli Stati Uniti, scendono di 44 centesimi, o dello 0,81%, a 53,91 dollari al barile, avviandosi anch’essi a segnare un tonfo del 10% sulla settimana.

I prezzi sono brevemente saliti stanotte, quando il Segretario Generale dell’OPEC Mohammad Barkindo ha affermato, in una lettera inviata a Reuters, che gli stati membri potrebbero ridurre la produzione al 3,02%, più del 2,5% concordato, in base a quanto si legge nella lettera.

Barkindo avrebbe inoltre dichiarato che i paesi renderanno pubbliche le proprie quote e si è congratulato con l’Arabia Saudita per aver promesso di ridurre la produzione a 10,2 milioni di barili al giorno, più del previsto.

Il cartello dovrebbe pubblicare la lista completa dei tagli alla produzione entro la fine della prossima settimana.

“I prezzi attuali costringeranno l’OPEC a rispettare di più gli accordi sui tagli alla produzione, supportando il prezzo del Brent. La temporanea ripresa dei prezzi è stata spinta dai riacquisti degli short-seller”, spiega Wang Xiao, a capo delle ricerche sul greggio di Guotai Junan Futures.

Ma l’interesse all’acquisto si è spento nelle prime ore del mattino, facendo scendere i prezzi ancora di più rispetto ai massimi di ottobre, poiché i timori per la domanda di greggio sono aumentati per via del rallentamento dell’economia globale e dei segnali di un eccesso di produzione.

Stephen Innes, a capo del trading per l’Asia-Pacifica di OANDA, in una nota afferma che la volatilità dei mercati è stata “esagerata dalle condizioni di liquidità estremamente ridotte, dal sentimento dei mercati e dalla partecipazione del periodo festivo”.

Le preoccupazioni per un eccesso di scorte globali resteranno sotto i riflettori questo venerdì, con gli investitori che attendono i dati sulla produzione futura statunitense quando Baker Hughes rilascerà il report settimanale alle 13:00 ET (18:00 GMT).

I tori sperano che il numero degli impianti di trivellazione attivi USA registri il terzo calo consecutivo, dopo essere sceso di quattro unità la scorsa settimana a 873, il minimo da metà ottobre.

I future della benzina scendono dell’1,12% a 1,3171 dollari al gallone alle 5:12 ET (10:12 GMT) mentre il combustibile da riscaldamento scende dello 0,58% a 1,7395 dollari al gallone.

Infine, i future del gas naturale rimbalzano dell’1,67% a 3,643 dollari per milione di BTU, supportati dai dati che hanno rivelato un calo maggiore del previsto delle scorte la scorsa settimana.

-- Articolo realizzato con il contributo di Reuters

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