Investing.com - I prezzi del greggio schizzano questo lunedì, con le tensioni in aumento tra Regno Unito ed Iran che alimentano i timori di un’interruzione delle scorte petrolifere dal Golfo Persico.
I future del greggio West Texas Intermediate balzano di 75 centesimi, o dell’1,4%, a 56,38 dollari al barile alle 7:51 ET (11:51 GMT), sebbene meno dal precedente massimo di 57,02 dollari, mentre i future del Brent, riferimento per i prezzi al di fuori degli Stati Uniti, schizzano di 80 centesimi, o dell’1,3% a 63,27 dollari, dopo essersi staccati dal massimo di 64,02 dollari.
La discesa ha preso slancio quando il Segretario di Stato USA Mike Pompeo ha indicato che gli Stati Uniti non useranno il sequestro di venerdì della Stena Impero, una petroliera britannica, per inasprire ulteriormente la crisi.
“La responsabilità … di prendersi cura delle proprie navi è del Regno Unito”, ha riferito Pompeo a Fox News.
Il Primo Ministro britannico Theresa May ha tenuto un vertice straordinario quest’oggi per discutere della situazione con i ministri del paese. Non è stato subito chiaro cosa è stato concordato.
Gli Stati Uniti hanno accusato l’Iran di essere i responsabili di altri due attacchi a delle petroliere nella regione da maggio e venerdì hanno minacciato di abbattere qualsiasi drone iraniano che voli troppo vicino alle sue navi.
Washington e Teheran sono in contrasto da quando il Presidente Donald Trump ha deciso di tirarsi fuori da un accordo sul nucleare con l’Iran e di reintrodurre le sanzioni economiche.
L’analista senior delle materie prime di Investing.com, Barani Krishnan, spiega che è nell’interesse di Trump riuscire a stringere un nuovo accordo, in quanto riporterebbe circa 2 milioni di barili al giorno di greggio nelle scorte mondiali contribuendo a far scendere i prezzi.
Tuttavia, Krishnan sottolinea che “non ci sono segni immediati del fatto che le parti arriveranno ad un accordo”, con il governo USA che rifiuta la richiesta dell’Iran di eliminare le sanzioni prima di poter cominciare le trattative.
I prezzi sono stati colpiti inoltre dalla notizia che la National Oil Corporation libica ha dichiarato cause di forza maggiore sui carichi al porto di Zawiya dal giacimento Sharara, il più grande del paese. Il blocco è attivo da venerdì ed ha sospeso la produzione di 290.000 barili al giorno. L’attività è ripresa a metà della capacità questa mattina, ha riportato Reuters.
I future della benzina salgono dello 0,2% a 1,8435 dollari al gallone alle 7:54 ET (11:54 GMT) mentre il combustibile da riscaldamento balza dell’1,1% a 1,9102 dollari al gallone.
I future del gas naturale rimbalzano dell’1,3% a 2,280 dollari per milione di BTU.
-- Articolo realizzato con il contributo di Reuters