Investing.com - Il prezzo dell’oro è in calo per la seconda seduta consecutiva questo lunedì, scendendo ancora più sotto del livello di 1.300 dollari tra la riduzione della richiesta di investimenti rifugio sulla scia dell’allentamento delle tensioni geopolitiche.
I future dell’oro con consegna a giugno sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange scendono di 7,40 dollari, o dello 0,56%, a 1.296,40 dollari l’oncia troy alle 05:03 ET (09:03 GMT), non lontano dal minimo della notte di 1.294,70 dollari.
La propensione al rischio è migliorata sulla scia delle parole di ieri del Presidente USA Donald Trump secondo cui un team statunitense sarebbe arrivato in Corea del Nord per preparare il summit in programma tra lui e il leader nordcoreano Kim Jong Un, malgrado i dubbi sulle trattative.
Intanto i due partiti populisti italiani hanno rinunciato all’impegno di formare un governo di coalizione dopo che il Presidente della nazione Sergio Mattarella ha bocciato la nomina di un ministro delle finanze euroscettico.
Gli investitori temevano che la coalizione potesse mettere a rischio l’appartenenza dell’Italia alla zona euro.
Le tensioni geopolitiche tendono a spingere l’oro, considerato un asset rifugio nei periodi di incertezza.
Le perdite dell’oro restano limitate dal dollaro debole. L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, scende dello 0,15% a 94,07, per via dell’euro forte.
Un dollaro debole rende l’oro - valutato in dollari - meno costoso per i titolari di altre valute.
Tra gli altri metalli preziosi, i future dell’argento con consegna a luglio scendono dello 0,46% a 16,46 dollari l’oncia troy, mentre i future del platino con consegna a luglio vanno su dello 0,42% a 905,10 dollari. I future del rame crollano dell’1,19% a 3,040 dollari la libbra.