Investing.com - Il prezzo dell’oro è in salita negli scambi della mattinata europea di questo giovedì, il dollaro USA scende dai massimi di oltre un mese, supportando la domanda per il metallo giallo.
L’oro con consegna ad aprile sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange è in salita di 4,05 dollari, o dello 0,3%, a 1.237,15 dollari l’oncia troy, alle 3:15AM ET (08:15GMT).
Durante gli scambi asiatici, l’oro ha toccato quota 1.238,00, il massimo dal 9 febbraio. I prezzi sono saliti di 7,70 dollari, o dello 0,6% mercoledì, dopo quattro sedute consecutive in calo.
L’indice del dollaro era in calo dello 0,2% a 100,92 nella prima mattinata Londinese. I dati positivi sull’inflazione USA e sulle vendite al dettaglio rilasciati ieri hanno rafforzato le aspettative di un aumento dei tassi a breve termine dalla Federal Reserve, mandando l’indice a quota 101,75, il massimo dal 12 gennaio.
Martedì, durante la testimonianza davanti al Senato la Yellen ha dichiarato che attendere troppo prima di aumentare i tassi potrebbe “non essere saggio”.
I future Fed funds mostrano una probabilità intorno al 27% che si verifichi un aumento dei tassi a marzo, secondo lo Strumento di Controllo dei Tassi della Fed di Investing.com. La possibilità di un aumento a giugno è pari invece al 74%.
L’oro risente dell’andamento dei tassi USA, il cui aumento farebbe aumentare il costo di gestione degli investimenti come i lingotti.
Quest’oggi è attesa una raffica di dati USA: richieste di sussidio USA, nuovi cantieri, concessioni edilizie e indice Philly Fed manifatturiero, tutti attesi per le 8:30AM ET (13:30GMT).
Sempre sul Comex, i future dell’argento con consegna a marzo salgono di 2,4 centesimi, o dello 0,1%, a 17,98 dollari l’oncia troy.
Il platino è in salita dello 0,5% a 1.015,20 dollari ed il palladio è in salita dello 0,4% a 789,42 dollari l’oncia.
I future del rame sono in calo di 1,1 centesimi, o dello 0,4%, a 2,729 dollari la libbra.
Lunedì i prezzi del metallo rosso sono schizzati al massimo di 20 mesi di 2,822 dollari, nei timori per lo sciopero dei minatori nella miniera cilena di Escondida, la più grande miniera di rame del mondo.
Il Cile è il principale produttore del metallo rosso e fornisce circa un terzo del metallo su scala globale, e la miniera in questione - proprietà della BHP Billiton (LON:BLT), ha prodotto nel 2016 oltre 1 milione di tonnellate di rame, il 5% della produzione mondiale.