Di Ambar Warrick
Investing.com - I prezzi dell’oro sono stabili questo martedì, mantenendo i recenti guadagni della scorsa settimana, in vista dei dati sull’inflazione statunitense di questa settimana.
L’oro spot è salito dello 0,1% a 1.725,70 dollari l’oncia, mentre i future dell’oro sono scesi dello 0,2% a 1.736,35 dollari l’oncia alle 01:48 CEST.
L’indice del dollaro è sceso dello 0,1% questo martedì, dopo cinque giorni di cali consecutivi. Nelle ultime sedute sul metallo prezioso ha pesato un mix di prese di profitto, anticipazioni dei dati che mostrano un maggiore calo dell’inflazione USA.
L’attenzione è tutta rivolta ai dati sull’IPC USA di agosto, in agenda per le 14:30 CEST di oggi.
L’inflazione nella più grande economia mondiale dovrebbe essersi ulteriormente attenuata rispetto ai massimi raggiunti quest’anno, un trend che potrebbe incoraggiare la Federal Reserve a ridurre il passo dei rialzi dei tassi di interesse.
Ma si prevede che la lettura sia ancora ben al di sopra dell’obiettivo annuale del 2% fissato dalla Federal Reserve.
La banca centrale ha continuato a ripetere che continuerà ad alzare i tassi di interesse in maniera decisa fino a quando l’inflazione non mostrerà chiari segni di raggiungimento del suo obiettivo. I mercati prevedono una probabilità di oltre il 90% chance di un rialzo di 75 punti base da parte della Fed la prossima settimana.
Questo dovrebbe spingere il dollaro ed i rendimenti, mentre nel breve termine dovrebbe pesare sull’oro.
Tra i metalli industriali, i prezzi del rame sono scesi leggermente lunedì dopo aver registrato forti guadagni la scorsa settimana.
I future del rame sono saliti dello 0,2% a 3,6242 dollari la libbra. Ieri erano schizzati dell’1,9%.
L’attenzione è ora rivolta a una potenziale carenza di forniture del metallo rosso, dopo lo sciopero proclamato questa settimana nella miniera di Escondida, in Cile.
Lo sciopero deriva da disaccordi tra il sindacato e la proprietà della miniera, il colosso BHP Group (NYSE:BHP), sulle condizioni di sicurezza.