Investing.com - Il prezzo dell’oro sale negli scambi della mattinata statunitense di questo martedì, avviandosi a segnare un aumento per la quinta seduta consecutiva mentre il dollaro scende al minimo da novembre tra i segnali di un indebolimento dell’attività economica negli Stati Uniti e un’altra controversia del Presidente Donald Trump.
Sul Comex, i future dell’oro salgono di 5,00 dollari, o dello 0,4%, a 1.235,30 dollari l’oncia troy alle 8:40 ET (12:40 GMT). L’oro spot si attesta a 1.235,40 dollari.
Il metallo prezioso ha segnato un aumento per la quarta seduta consecutiva ieri dopo essere salito al massimo dal 4 maggio di 1.237,40 dollari, in seguito ai dati deludenti sull’attività manifatturiera USA.
I dati di oggi mostrano che il numero delle nuove costruzioni e delle concessioni edilizie negli Stati Uniti è inaspettatamente sceso ad aprile.
Il Dipartimento per il Commercio USA ha reso noto che le nuove costruzioni sono scese del 2,6% rispetto al mese prima a 1,172 milioni di unità il mese scorso. Gli analisti si aspettavano un aumento del 3,7% rispetto alla lettura iniziale del mese precedente di 1,203 milioni di unità.
Intanto, il numero delle concessioni edilizie è sceso del 2,5% a 1,229 milioni di unità il mese scorso dagli 1,260 milioni del mese prima.
I dati deludenti vanno ad aggiungersi alla serie di report economici statunitensi peggiori del previsto che hanno spinto gli investitori a ridimensionare le aspettative di nuovi aumenti dei tassi da parte della Federal Reserve.
I mercati prevedono una probabilità del 70% di un aumento dei tassi in occasione del vertice di giugno della Fed, secondo lo Strumento di Controllo dei Tassi della Fed di Investing.com, in calo da più dell’80% della settimana scorsa.
Il metallo prezioso risente dell’andamento dei tassi di interesse USA, il cui aumento fa salire il costo degli investimenti senza rendimento come i lingotti.
Un aumento graduale dei tassi di interesse avrebbe ripercussioni minori per il prezzo dell’oro rispetto ad una serie di aumenti.
L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, si indebolisce per il quinto giorno consecutivo, scendendo dello 0,6% a 98,23 nelle primissime ore degli scambi a New York.
Nella notte, la valuta ha toccato il minimo di 98,17, un livello che non si registrava dal 10 novembre, tra le voci secondo cui il Presidente USA Donald Trump in occasione di un vertice la scorsa settimana avrebbe condiviso informazioni riservate con il ministro degli esteri russo circa un’operazione dello Stato Islamico.
La notizia ha alimentato i timori che Trump possa non riuscire ad attuare il programma di stimolo economico promesso di fronte alle crescenti controversie.
Sempre sul Comex, i future dell’argento balzano di 15,9 centesimi, o dell’1%, a 16,76 dollari l’oncia troy.
Intanto, il platino schizza dell’1,2% a 939,70 dollari, mentre il palladio segna +0,8% a 803,58 dollari l’oncia.
Il metallo industriale è schizzato ieri grazie alle parole del Presidente cinese Xi Jinping che nel weekend ha annunciato un finanziamento da 124 miliardi di dollari per il mega progetto di infrastrutture denominato “Belt and Road”.