Investing.com - Il prezzo dell’oro guadagna terreno nelle prime ore di scambi della mattinata europea di questo venerdì, staccandosi dal minimo di una settimana, ma i guadagni resteranno limitati per via del dollaro forte.
Sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange, i futures dell’oro con consegna a febbraio salgono dello 0,88% a 1.083,00 dollari.
Il contratto di febbraio ha chiuso la seduta di ieri con un crollo dell’1,24% a 1.073,60 dollari l’oncia.
I futures troveranno supporto a 1.063,20 dollari, il minimo del 4 gennaio, e resistenza a 1.091,50 dollari, il massimo di ieri.
I mercati sono in fermento da quando ieri il greggio Brent, il riferimento globale, è crollato sotto i 30 dollari al barile per la prima volta dal 2004, per via dell’eccesso delle scorte globali e dei timori per un indebolimento in Cina.
Il prezzo del greggio resta sotto pressione questo venerdì ed oscilla vicino ai 30,33 dollari al barile negli scambi europei del mattino.
L’oro ha subito un’impennata di oltre il 2% dall’inizio dell’anno, grazie alla richiesta di investimenti rifugio sulla scia dei crolli delle borse globali, dei timori per l’economia cinese e dell’aumento delle tensioni geopolitiche.
Tuttavia i rialzi del metallo prezioso restano limitati dai dati di ieri del Dipartimento per il Lavoro USA che hanno mostrato un aumento di 7.000 unità del numero delle nuove richieste di sussidio di disoccupazione nella settimana terminata l’8 gennaio a 284.000, dalle 277.000 unità della settimana precedente.
Gli analisti avevano previsto una riduzione di 2.000 unità a 275.000 unità la scorsa settimana.
Intanto, i futures dell’argento con consegna a marzo salgono dello 0,71% a 13,845 dollari l’oncia troy, mentre i futures del rame con consegna a marzo scendono dello 0,51% a 1,967 dollari la libbra.