Di Geoffrey Smith
Investing.com - Nuovo aumento dei prezzi del gas naturale europeo questo martedì, dopo la notizia di nel gasdotto Nord Stream sotto il mar Baltico ha spento ogni speranza di una ripresa di livelli di importazione più normali dalla Russia quest’inverno.
Al momento della scrittura,, il contratto del TTF ad Amsterdam, il riferimento per i prezzi del gas dell’Europa nordoccidentale, schizza dell’8,8% a 189,10 euro per megawatt-ora, dopo aver toccato il minimo di due mesi di 168,50 euro/MWh lunedì.
L’Autorità Marittima svedese (SMA) ha avvertito questa mattina di "perdite nei gasdotti Nord Stream" che vanno dalla Russia alla Germania passando sotto il mar Baltico, poco dopa la scopetta di una perdita nel secondo gasdotto Nord Stream, finito di costruire nel settembre 2021 ma non in funzione ancora da prima dell’invasione russa dell’Ucraina,
Dopo aver interrogo i flussi per 3 giorni a fine agosto, la Russia ha interrotto le esportazioni di gas tramite il NS1 "per problemi tecnici", una spiegazione a cui il governo tedesco non ha creduto.
La SMA ha reso noto di aver individuato due perdite sulla prima condotta, mentre l’autorità marittima della Danimarca ne ha individuata una terza sul Nord Stream 2 nella giornata di lunedì ieri. Entrambe le agenzie hanno detto alle navi di tenersi ad almeno cinque miglia nautiche dal luogo delle perdite, a causa della presenza di gas esplosivo.
"La distruzione che si è verificata nello stesso giorno simultaneamente su tre stringhe dei gasdotti offshore del sistema Nord Stream è senza precedenti. Non è ancora possibile stimare i tempi di ripristino dell'infrastruttura di trasporto del gas", ha affermato in una nota l'operatore Nord Stream AG.
Il bollettino dell'operatore parla anche di "danni senza precedenti".
Perdite nei gasdotti sottomarini sono estremamente rare, e la scoperta di tre perdite vicine l’una all’altra in 24 ore fa sorgere sospetti di sabotaggio a favore della campagna di pressione economica condotta dalla Russia sull’Europa.
“Ottima mossa della Russia: completa negazione e “non potremmo mandare gas nemmeno se volessimo…””, ha scritto su Twitter Hans Tino Hansen, fondatore e CEO di Risk Intelligence a Copenhagen.
Se venisse confermato il sabotaggio, andrebbe ad aggiungersi alle numerose prove di attacchi russi contro infrastrutture civili per raggiungere i suoi obiettivi politici in Ucraina, ossia l’annessione della parte meridionale ed orientale del paese. Salgono, inoltre, i timori che Mosca possa voler danneggiare i reattori nucleari di Zaporizhzhya ed altri impianti energetici del paese, cercando di contrastare la controffensiva ucraina che nelle ultime settimane ha riportato importanti vittorie sul campo di battaglia.