Investing.com - La scorsa settimana abbiamo visto i future del petrolio con consegna a dicembre crollare al minimo da 3 settimane prima di pareggiare le perdite grazie alla ripresa del Dollaro, avvenuta in seguito alle riunioni del G20 del fine settimana.
Sul New York Mercantile Exchange, i future del greggio leggero e dolce con consegna a dicembre venivano scambiati a 82,00 dollari al barile fino a venerdì, giorno della chiusura dei mercati, in calo dello 0,25% sulla settimana.
Martedì, il prezzo del petrolio è sceso del 4,47%, toccando i minimi da tre settimane dopo che la banca centrale cinese ha variato i propri tassi d'interesse di riferimento per la prima volta in tre anni, generando timori circa un rallentamento della ripresa economica nel secondo consumatore di petrolio al mondo.
Il prezzo del petrolio ha pareggiato le perdite, venerdì, sulla scia della ripresa del Dollaro e tra la crescente incertezza e in attesa degli incontri del G20, che potrebbero dar vita a tensioni legate alla differenza tra i tassi d'interesse.
L'Energy Information Administration degli Stati Uniti ha dichiarato, in un rapporto rilasciato mercoledì, che le scorte di greggio sono aumentate meno del previsto nella settimana terminata il 15 ottobre: si parla di soli 700mila barili. Gli analisti avevano previsto un incremento pari a un milione e mezzo di barili.
Un rapporto dalla banca d'investimenti JP Morgan Chase riporta che "qualsiasi inconveniente sul prezzo del petrolio dev'essere letto come un un'opportunità di comprare contratti, in quanto il prossimo passo potrebbe essere una risalita".
I future del gas naturale con consegna a novembre sono stati scambiati al minimo da tredici mesi, 3.331 dollari per milione di unità termali britanniche, in calo del 4,28% sulla settimana.
Sul New York Mercantile Exchange, i future del greggio leggero e dolce con consegna a dicembre venivano scambiati a 82,00 dollari al barile fino a venerdì, giorno della chiusura dei mercati, in calo dello 0,25% sulla settimana.
Martedì, il prezzo del petrolio è sceso del 4,47%, toccando i minimi da tre settimane dopo che la banca centrale cinese ha variato i propri tassi d'interesse di riferimento per la prima volta in tre anni, generando timori circa un rallentamento della ripresa economica nel secondo consumatore di petrolio al mondo.
Il prezzo del petrolio ha pareggiato le perdite, venerdì, sulla scia della ripresa del Dollaro e tra la crescente incertezza e in attesa degli incontri del G20, che potrebbero dar vita a tensioni legate alla differenza tra i tassi d'interesse.
L'Energy Information Administration degli Stati Uniti ha dichiarato, in un rapporto rilasciato mercoledì, che le scorte di greggio sono aumentate meno del previsto nella settimana terminata il 15 ottobre: si parla di soli 700mila barili. Gli analisti avevano previsto un incremento pari a un milione e mezzo di barili.
Un rapporto dalla banca d'investimenti JP Morgan Chase riporta che "qualsiasi inconveniente sul prezzo del petrolio dev'essere letto come un un'opportunità di comprare contratti, in quanto il prossimo passo potrebbe essere una risalita".
I future del gas naturale con consegna a novembre sono stati scambiati al minimo da tredici mesi, 3.331 dollari per milione di unità termali britanniche, in calo del 4,28% sulla settimana.