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Petrolio in calo, dollaro più forte scatena prese di profitto

Pubblicato 07.05.2015, 15:50
© Reuters.  Futures del greggio in calo, il dollaro più forte spinge gli investitori a bloccare i profitti
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Investing.com - I futures del greggio cancellano i rialzi segnati questo giovedì, poiché il dollaro più forte spinge gli investitori a bloccare i profitti dopo la recente impennata che ha portato i prezzi ai massimi dell’anno.

Sul New York Mercantile Exchange, il greggio con consegna a giugno scende di 76 centesimi, o dell’1,25%, a 60,17 dollari al barile, negli scambi della mattinata statunitense, dopo aver toccato il picco intraday di 61,31.

Ieri il prezzo del greggio Nymex è schizzato a 62,58 dollari, il massimo dal 10 dicembre, prima di chiudere a 60,93 dollari, su di 53 centesimi, o dello 0,88%.

L’Indice del Dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, sale dello 0,4% a 94,57, dopo aver toccato il minimo di 93,98.

Il dollaro è stato supportato dai dati che hanno mostrato un aumento minore del previsto delle richieste di sussidio di disoccupazione la scorsa settimana.

Il Dipartimento per il Lavoro USA ha mostrato che il numero delle richieste di sussidio di disoccupazione è salito di 3.000 unità, a 265.000, dalle 262.000 unità della settimana precedente, il minimo degli ultimi 15 anni. Gli analisti avevano previsto un aumento di 18.000 unità a 280.000 la scorsa settimana.

I dati hanno alimentato i timori sulla ripresa USA sulla scia dei dati di ieri dell’azienda di elaborazione buste paga ADP, che hanno mostrato che il settore privato USA ha aggiunto solo 169.000 nuovi posti di lavoro il mese scorso, ben al di sotto dei 200.000 previsti.

Gli investitori attendono ora il report sull’occupazione di domani per avere maggiori indicazioni sullo stato di salute del mercato del lavoro statunitense.

I futures Nymex sono in salita poiché i timori di un eccessodi scorte sono scesi dopo il primo calo delle scorte USA segnato a gennaio.

Nel report settimanale della U.S. Energy Information Administration rilasciato ieri si legge che le scorte di greggio USA sono diminuite di 3,9 milioni di barili la scorsa settimana a 487,0 milioni di barili, contro le aspettative di un aumento di 1,5 milioni di barili a 492,4 milioni.

Le scorte a Cushing, in Oklahoma, il principale hub di consegna del greggio Nymex, sono diminuite per la seconda settimana consecutiva, segnando un calo di 12.000 barili a 61,7 milioni.

I futures del greggio USA sono saliti di circa il 40% dopo aver toccato un recente minimo il 18 marzo, tra le speranze che la produzione di petrolio di scisto USA abbia raggiunto il picco e possa iniziare a scendere nei prossimi mesi, grazie anche alla riduzione del numero degli impianti di trivellazione.

L’agenzia di ricerche di settore Baker Hughes (NYSE:BHI) ha dichiarato che il numero degli impianti di trivellazione negli Stati Uniti si è ridotto di 24 unità a 679 la scorsa settimana, il ventunesimo calo settimanale consecutivo ed il minimo dal settembre del 2010.

Negli ultimi mesi, i traders hanno seguito con attenzione la riduzione degli impianti di trivellazione per cercare di capire se possa contribuire a ridurre l’eccesso di greggio sul mercato.

Sull’ICE Futures Exchange di Londra, il greggio Brent con consegna a giugno sono scesi di 58 centesimi, o dello 0,86%, a 67,19 dollari al barile. Ieri, i futures del greggio Brent scambiati sulla borsa di Londra sono saliti a 69,63 dollari, un livello che non si registrava dal 5 dicembre, prima di chiudere a 67,77 dollari, su di 25 centesimi, o dello 0,37%.

Il greggio Brent è stato supportato dai timori per un’interruzione delle forniture dalla Libia e dalla notizia che l’Arabia Saudita avrebbe alzato il prezzo del greggio per gli acquirenti asiatici all’inizio della settimana.

Lo spread tra il Brent ed il WTI è di 7,02 dollari al barile, contro i 6,84 dollari segnati alla chiusura di ieri.

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