Di Mauro Speranza
Investing.com – Non è servito a molto l'accordo tra i paesi dell'Opec e gli altri produttori su un taglio alla produzione di petrolio raggiunto nei giorni scorsi. Il prezzo del greggio, infatti, torna a calare fortemente nella giornata di oggi, scendendo sotto i 20 dollari al barile (ai minimi dal 2002), mentre il Brent è scambiato a 28 dollari, dopo le previsioni dell'Agenzia Internazionale dell'Energia (EIA) su un calo della domanda di greggio nel corso del 2020.
L'EIA ha previsto un calo “record” con la domanda che potrebbe essere più bassa di 29 milioni di barili equivalenti al giorno nell'anno in corso, come nemmeno la crisi del 1929 aveva provocato un crollo del genere.
"L'impatto delle misure di contenimento in 187 Paesi e territori è stato quello di arrestare quasi completamente la mobilità", spiega l'EIA, prevedendo una ripresa “graduale” nel secondo trimestre 2020, anche se “a dicembre la domanda sarà ancora in calo di 2,7 mb/d a/a”.
Inoltre, il recente accordo sul taglio alla produzione non riuscirà a mitigare lo shock sul fronte della domanda. Se “l'offerta petrolifera globale è destinata a scendere di un record di 12 mb/d a maggio, dopo che l'OPEC+ ha raggiunto un accordo storico sulla produzione per tagliare la produzione di 9,7 mb/d rispetto al livello di base concordato”, spiegano dall'EIA, ma “poiché la produzione di aprile è stata elevata, il taglio effettivo è di 10,7 mb/d”.
Intanto, aumentano le scorte di greggio negli Stati Uniti, cresciute di 13,143 milioni di barili nella settimana chiusa il 10 aprile, secondo i dati riportati dall'American Petroleum Institute (Api).
Nella giornata di oggi saranno diffusi anche i dati ufficiali statunitensi da parte della stessa EIA, previsti in aumento di 10,1 milioni di barili dal consensus di S&P Global Platss.