Di Alessandro Albano
investing.com - Il gas naturale europeo torna di nuovo sotto i 100 euro per MWh nella giornata in cui i ministri dell'energia Ue si trovano a Bruxelles per un vertice d'emergenza sul contesto energetico europeo dopo la decisione di Mosca di tagliare le forniture di gas a Polonia e Bulgaria.
Dopo il "ricatto" russo - così definito dalla presidente della Commissione Ue von der Leyen - nel meeting odierno i ministri europei discuteranno del sesto pacchetto di sanzioni contro Mosca, ancora in fase di elaborazione da parte della Commissione, e di come mettere in atto la strategia d'indipendenza dai combustili russi a livello europeo, nonostante gli Stati membri si stiano muovendo per i conti propri.
La decisione del presidente Putin ha, infatti, creato una crepa all'interno del blocco, esponendo maggiormente i Paesi più legati ai flussi russi come Italia, Ungheria e Germania. Proprio Budapest ha fatto sapere lunedì di essere pronta a mettere il proprio veto su un eventuale voto a "qualsiasi embargo" sulle importazioni di greggio e gas dalla Russia in quanto "danneggerebbe l'economia nazionale".
Opinione condivisa anche da Berlino, con il ministro dell'economia Robert Habeck che ha detto di "aver sentito opinioni diverse sull'embargo al petrolio russo", aggiungendo che alcuni Paesi "non sono ancora pronti per un simile passo", nonostante il Parlamento di Strasburgo abbia votato ad ampia maggioranza la risoluzione sullo stop all'energia russa ancora ad inizio aprile.
Molti stati membri, secondo le diverse cancellerie, non sono ancora pronti a rinunciare al gas russo dall'oggi al domani, motivo per il quale nel blocco europeo è iniziata una vera e propria 'corsa agli approvvigionamenti' alternativi, ulteriormente accelerata dopo lo stop russo a Varsavia e Sofia.
A causa della troppa interconnessione con l'energia proveniente da Mosca, stando a quanto riporta Reuters, la Commissione Ue potrebbe escludere Ungheria e Slovacchia dall'embargo sull'acquisto di petrolio russo, concedendo ai due Paesi "un'esenzione o lungo periodo di transizione" per "mantenere compatto il blocco europeo".
Lo stop totale ai beni energetici russi, secondo le ultime informazioni che arrivano da Bruxelles, dovrebbero essere introdotte solo "gradualmente" e potrebbero entrare "pienamente in vigore solo dall'inizio del prossimo anno".
Secondo il Center for Research on Energy and Clean Air, dall'invasione dell'Ucraina (24 febbraio) l'Ue ha pagato più di 45 miliardi di euro alla Russia per gas e petrolio, con le stime per il 2022 che prevedono pagamenti per beni energetici da Bruxelles a Mosca per circa 320 miliardi rispetto ai 100 dell'anno scorso.