(Reuters) - I derivati sul greggio viaggiano in calo, dopo l'ultimo rapporto Iea che fuga i timori più immediati di carenza dell'offerta e interrompe un rally che aveva portato i prezzi ai massimi da novembre.
La International Energy Agency (Iea), autorità di vigilanza per le nazioni consumatrici di petrolio, ha detto in uno studio pubblicato ieri sera che i mercati hanno a disposizione "forniture adeguate" e che la capacità inutilizzata rimane buona a livello globale.
Pesa sui prezzi anche un aumento delle scorte di greggio Usa, salite la scorsa settimana al ritmo superiore alle attese di 6,9 millioni di barili secondo i dati dell'American Petroleum Institute di ieri. Gli analoghi dati Eia verranno diffusi oggi alle 16,30 italiane.
Poco dopo le 12,30 i futures sul Brent arretrano di 7 centesimi a 74,44 dollari il barile, primo ribasso dopo tre giorni in salita che non sembra però compromettere la performance a livello settimanale.
I contratti West Texas Intermediate Usa cedono 25 centesimi a 66,05 dollari.
"Ci si affiderà all'Arabia Saudita affinché collabori con altri produttori per mantenere un'adeguata fornitura dei mercati" secondo una nota a cura di Pvm.
"I fattori che potrebbero portare a un rialzo dei prezzi sono schiaccianti" dice Carsten Fritsch di Commerzbank, aggiungendo che una spinta verso 80 dollari il barile è più probabile di un calo sotto i 70 dollari.