Investing.com - Il prezzo dell’oro è in salita negli scambi asiatici di questo giovedì, mentre i trader aspettano con ansia l’inizio dei due giorni di trattative commerciali a Washington nel corso della giornata, per capire se i negoziatori cinesi riusciranno a convincere la Casa Bianca a rinunciare al probabile aumento dei dazi sulle importazioni cinesi.
Sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange, i future dell’oro con consegna a giugno salgono dello 0,1% a 1,282,65 dollari.
Il rivale dell’oro, il dollaro, resta pressoché invariato. L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, si attesta a 97,373, giù dello 0,01%.
Nella notte, Trump ha affermato che la Cina ha “infranto l’accordo” nelle trattative commerciali in corso fra i due paesi, accusando Pechino di aver tentato di rinegoziare rallentando, di fatto, i progressi delle discussioni. Le sue parole sono state uno shock in quanto numerose importanti agenzie stampa avevano riportato che, secondo fonti interne, solo la scorsa settimana le parti erano vicinissime ad un accordo commerciale che avrebbe potuto essere firmato già questo venerdì.
Trump ha aggiunto che gli Stati Uniti “non cederanno fino a quando la Cina non smetterà di imbrogliare i nostri lavoratori e rubare i nostri posti di lavoro”.
“Questo è quello che succederà. Altrimenti, non dobbiamo necessariamente fare affari con loro”, ha affermato. “Potremmo produrre qui se saremo costretti a farlo, proprio come facevamo in passato”.
“Se non stringeremo l’accordo, non c’è niente di sbagliato nel raccogliere oltre 100 miliardi di dollari l’anno, 100 miliardi, non l’abbiamo fatto”, ha aggiunto.
David Song, analista di DailyFX, scrive in un articolo di Reuters che “non stiamo andando verso la modalità di sicurezza o panico malgrado il mercato avverso al rischio a cui stiamo assistendo al momento ed ecco perché non c’è un’impennata del prezzo dell’oro”.
“Ci sono ancora speranze che possa esserci un accordo tra USA e Cina. Stiamo assistendo a livelli di 1.250-1.260 dollari con la media mobile su 200 giorni che rappresenta un fattore chiave per l’oro”, afferma Song, aggiungendo che la ripresa dello yen ha beneficiato dell’avversione al rischio sui mercati globali.