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Vaccino Moderna, la UE ‘prenota’ 160 milioni di dosi

Pubblicato 18.11.2020, 10:04
Aggiornato 18.11.2020, 10:04
© Reuters

Di Mauro Speranza

Investing.com – L’Unione europea si muove per assicurarsi il vaccino della società americana Moderna Inc (NASDAQ:MRNA), recentemente protagonista anche nei mercati dopo l’annuncio dell’efficacia al 94,5% della sua cura.

La Commissione europea, infatti, “ha concordato con Moderna la fornitura fino a 160 milioni di dosi di vaccino, ma ora dobbiamo tradurre tale volontà in un contratto”, annuncia il Portavoce Stefan de Keersmaecker, il quale ha poi aggiunto che sono in corso contatti con altre società dalle quali “ci si aspetta che arrivino a sviluppare un vaccino efficace e sicuro al più presto”.

Moderna consegnerà 20 milioni di dosi negli Stati Uniti nel corso di quest’anno, mentre per il resto del mondo prevede la consegna di una quantità compresa tra il 500 milioni e il miliardo di unità.

Le trattative per gli altri vaccini

Nel frattempo, la Commissione ha siglato un quinto contratto con la società europea CureVac per l’acquisto di 225 milioni di dosi per conto di tutti gli Stati Membri dell’Unione europea, a cui si aggiunte un’opzione per richiedere fino a altri 180 milioni di dosi quando il vaccino avrà dimostrato efficacia contro il Covid-19".

Questi accordi arrivano dopo la firma con altri accordi ufficiali con AstraZeneca PLC (LON:AZN), Sanofi(PA:SASY)-Gsk, Janssen e Biontech (NASDAQ:BNTX)-Pfizer (NYSE:PFE).

“Questo portafoglio diversificato di vaccini garantirà che l’Europa sia ben preparata per la vaccinazione, una volta comprovata la sicurezza e l’efficacia dei vaccini”, spiega la Commissione.

Il vaccino in Italia
Per quanto riguarda l’arrivo del vaccino in Italia, il Ministro della Salute Roberto Speranza ha annunciato che “all'Italia andrà il 13,6% di tutta la quantità di vaccini anti Covid acquistata dalla Comunità europea", annunciando che "entro la fine di gennaio dovremmo avere le prime dosi del vaccino. L'Ema dovrà dare l'autorizzazione ma tutti i dati segnalano che dovremmo averle", mentre "una vaccinazione alla popolazione su larga scala avverrà da primavera inoltrata in avanti".

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Le prime dosi "saranno destinate ai medici e agli infermieri in prima linea e alle persone più fragili", aggiungeva il ministro, mentre "tra qualche settimana dovremmo avere anche un altro strumento: gli anticorpi monoclonali, una realtà italiana molto interessante".

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