Investing.com - Al-Qaeda ha incoraggiato i propri affiliati ad effettuare donazioni tramite Bitcoin utilizzando il web magazine “al-Haqiq” (La Verità). La notizia si riferisce al mese di ottobre e rappresenta un ulteriore passo avanti per il terrorismo islamico nell’uso di criptovalute, attività già in corso da almeno sei anni.
Visto il crollo del Bitcoin nel corso dell’ultimo anno, le organizzazioni terroriste sembrerebbero non aver fatto un buon affare, con la principale delle criptovalute crollata a 3 mila dollari rispetto al picco di quasi 20 mila toccato nel dicembre 2017. Inoltre, la cifra raggiunta sembrerebbe non aver superato 1 milionde di dollari.
Oggi il Bitcoin resta debole e si aggira intorno ai 3.500 dollari, proseguendo nella sua spirale negativa delle ultime settimane.
Secondo gli esperti, l’uso delle criptovalute sarebbe stato scelto delle organizzazioni terroristiche per l’anonimato che garantice il codice utilizzato dagli investitori per le transazioni.
Si tratta di un cambio di strategia in quanto prima dell’avvento delle valute digitali, il terrorismo si finanziava tramite false attività di umanitarie, mentre ora possono chiedere donazioni anche in maniera esplicita circa i loro fini criminali.
Inoltre, l’ideologia dei terroristi si scaglia anche contro il sistema bancario occidentale, utilizzando le criptovalute come “arma” per eludere tale sistema, evitando anche di pagare le tasse e le commissioni sulle donazioni. Tale concezione è spiegata nell’articolo di propaganda jijadista “Bitcoin e la carità della jihad”.