Il primo fondo negoziato in borsa (ETF) di Bitcoin spot lanciato sul mercato europeo è stato classificato come fondo ai sensi dell'articolo 8 dalla società emittente, la londinese Jacobi Asset Management. I fondi inclusi nell'articolo 8 del regolamento europeo sulla divulgazione della finanza sostenibile (SDFR) riguardano quelli che "promuovono caratteristiche ambientali e/o sociali".Il 29 agosto, Bloomberg ha riferito che Jacobi Asset Management aveva classificato il suo Jacobi FT Wilshire Bitcoin ETF come un fondo ai sensi dell'articolo 8. Il fondo, lanciato sulla borsa Euronext (EPA:ENX) di Amsterdam il 15 agosto, è il primo ETF su Bitcoin negoziato in Europa e il primo a cui vengono applicate le norme dell'Unione Europea in materia di investimenti ambientali, sociali e di governance.
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Il rapporto cita Martin Bednall, CEO di Jacobi, che definisce l'ETF "completamente decarbonizzato" per i suoi investimenti parziali in certificati di energia rinnovabile (renewable energy certificate, REC). Tuttavia, gli esperti accademici interpellati dai giornalisti hanno sollevato una contraddizione: data l'intensità energetica del mining di Bitcoin, l'ETF dovrebbe acquistare una quantità così elevata di REC da non solo eguagliare, ma superare il volume di energia consumato dai propri asset Bitcoin.Il Jacobi FT Wilshire Bitcoin ETF è stato lanciato con oltre un anno di ritardo rispetto al lancio previsto per il 2022. L'introduzione è avvenuta in qualità di principale fondo di Bitcoin (BTC) spot, o fisicamente supportato, offrendo agli investitori l'opportunità di accedere a un prodotto finanziario supportato da BTC reali.Sin dall'inizio, Jacobi Asset Management ha sottolineato la natura ecologica dell'ETF. Il fondo utilizza dati esterni per calcolare la quantità di energia utilizzata dalla rete Bitcoin. Quindi acquista e "ritira" i REC. Questi certificati sono tracciati su un servizio di blockchain, progettato per consentire agli investitori di confermare le dichiarazioni ecologiche del fondo.