Il giro di vite degli Stati Uniti sulle criptovalute e sulle società operanti nel settore blockchain servirà solo a soffocare l'innovazione e, in ultima analisi, ad indebolire l'economia del Paese: è quanto affermano gli esperti in seguito al Wells notice recentemente ricevuto da Coinbase (NASDAQ:COIN) dalla Securities and Exchange Commission.
Il 22 marzo, il noto exchange di criptovalute ha ricevuto una "minaccia legale" — un Wells notice appunto — appena un mese dopo che l'emittente di stablecoin Paxos ha ricevuto un avviso simile. Alcuni ritengono che ne arriveranno altri un futuro.
Mati Greenspan, Chief of Crypto Research di Quantum Economics, ritiene che i regolatori statunitensi siano stati "sin dall'inizio" ostili verso le criptovalute. Alcuni sostengono persino che i recenti crolli di banche favorevoli a crypto e startup – come Silvergate, Silicon Valley Bank e Signature Bank – facciano parte di un piano dei regolatori per sburocratizzare il settore delle criptovalute: la cosiddetta "Operation Choke Point 2.0."