di Francesca Piscioneri
ROMA (Reuters) - Il piano del governo per rendere più flessibile l'uscita dal lavoro, stemperando le rigidità della riforma Fornero, dovrebbe essere pronto entro settembre, quando si concluderà il tavolo con i sindacati e in tempo per inserire gli interventi nella legge di Bilancio, attesa entro il 20 ottobre.
Di seguito le misure allo studio. Lo schema è sostanzialmente delineato, mancano dettagli sulle risorse che dipenderanno dalla disponibilità di budget anche alla luce del nuovo rallentamento dell'economia italiana. La cifra non dovrebbe comunque superare i 2 miliardi.
*APE: Anticipo pensionistico. I lavoratori avranno la possibilità, su base volontaria, di andare in pensione fino a 3,7 anni prima (a partire quindi da 63 anni) ricevendo un prestito dalla banca che poi sarà restituito in 20 anni. Le assicurazioni dovranno garantire i rimborsi in caso di decesso.
Lo Stato coprirà i costi dell'anticipo per categorie disagiate come i disoccupati di lungo corso attraverso detrazioni fiscali, mentre per chi deciderà di uscire prima per sua volontà la penalizzazione potrebbe arrivare anche al 15%. La copertura spetterà invece alle aziende nel caso di pensionamenti anticipati per ristrutturazioni.
Il costo dell'operazione dovrebbe essere inferiore al miliardo, secondo quanto affermato nei mesi scorsi dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Tommaso Nannicini, estensore del piano. La platea interessata sarebbe nel primo anno di circa 350.000 lavoratori.
Allo studio anche un alleggerimento dei requisiti pensionistici per i lavoratori impiegati in attività usuranti (notturne o particolarmente pesanti) e i precoci (che hanno iniziato a lavorare prima dei 18 anni).
*RITA: Rendita integrativa temporanea anticipata. Accanto o in alternativa all'Ape, i lavoratori iscritti a un fondo pensione integrativo potranno chiedere un anticipo dell'assegno con una tassazione del 15%, secondo quanto annunciato ieri dal consigliere economico di Palazzo Chigi Stefano Patriarca.
Per potere beneficiare del Rita bisognerà avere gli stessi requisiti previsti per l'Ape.
Secondo Il Sole-24Ore gli iscritti ai fondi di lungo corso potranno godere di una tassazione agevolata che può scendere fino al 9%.
*QUATTORDICESIMA. Il governo vuole dare un sostegno a coloro che percepiscono basse pensioni. "Pensiamo di dare a chi prende meno di 750 euro al mese una sorta di quattordicesima, circa 40-50 euro al mese", ha detto ieri il presidente del Consiglio, Matteo Renzi.
Attualmente, i pensionati con più di 64 anni che hanno un reddito inferiore a 9.786,86 euro lordi (1,5 volte il minimo), cioè una pensione non superiore a circa 750 euro al mese, ricevono ogni anno a luglio un 'bonus' (la quattordicesima) tra 336 e 504 euro in base agli anni di contributi.
*RICONGIUNZIONI. Il governo sta studiano la possibilità di rendere gratuite le ricongiunzioni dei contributi per i lavoratori con carriere 'mobili', che oggi sono invece onerose. La misura riguarda i soggetti che, nella loro carriera lavorativa, si trovano ad esempio a passare tra pubblico e privato o da gestioni pensionistiche differenti.
*NO TAX AREA. Allo studio anche un ampliamento della fascia di reddito entro la quale i pensionati vengono esonerati dal pagamento delle tasse. Oggi rientrano nella no tax area i pensionati con meno di 75 anni e reddito fino a 7.750 euro e quelli più anziani con reddito lordo annuo inferiore a 8.000 euro.
Per le fasce più deboli è anche allo studio un incremento delle risorse per il piano povertà fino a 1,5 miliardi (rispetto al miliardo già stanziato con la legge di Stabilità 2016).