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A dicembre stop calo disoccupazione, ma in 2015 netto miglioramento

Pubblicato 02.02.2016, 14:13
© Reuters.  A dicembre stop calo disoccupazione, ma in 2015 netto miglioramento
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di Elvira Pollina e Antonella Cinelli

MILANO/ROMA (Reuters) - Chiusura d'anno peggiore delle attese per il mercato del lavoro italiano, che a dicembre ha registrato un nuovo calo degli occupati, anche se l'intero 2015 ha visto diminuire sensibilmente la disoccupazione.

In attesa dei dati ufficiali che Istat pubblicherà a marzo, dai dati mensili forniti dall'istituto risulta, secondo i calcoli degli analistim che il tasso di disoccupazione medio lo scorso anno sia sceso a 11,9% da 12,7% del 2014.

Nell'ultimo mese del 2015, tuttavia, si è arrestata la flessione che aveva contraddistinto i mesi precedenti.

Il tasso di disoccupazione si è infatti attestato a 11,4%, stabile da novembre, il cui dato é stato però rivisto al rialzo da 11,3% della prima lettura. Si tratta comunque del dato migliore da dicembre 2012.

Le mediana delle attese degli economisti interpellati da Reuters in sondaggio Reuters prospettava una prosecuzine del trend discendente, con un calo a 11,2%. Sempre a dicembre, Nell'intera zona euro, invece, il tasso di disoccupazione è sceso al 10,4% dal 10,5%.

"Evidentemente l'incertezza sulle prospettive dell'economia globale, per la frenata dei Paesi emergenti, ha suggerito cautela alle imprese italiane", commenta Paolo Mameli di Intesa Sanpaolo (MI:ISP).

A spingere verso l'alto il tasso di disoccupazione ha contribuito anche la flessione degli inattivi, secondo Istat diminuiti dello 0,1% (-19.000) rispetto a novembre, mentre il tasso di inattività é rimastro invariato rispetto al mese precedente al 36,2%.

In termini congiunturali è rimasto invariato al 56,4% il tasso di occupazione. Su base annua gli occupati sono aumentati dello 0,5% (+109.000) ma su base mensile sono diminuiti di 21.000 unità (-0,1%).

Un calo che l'istituto di statistica collega alla riduzione dei lavoratori indipendenti (-54.000), mentre sono cresciuti i dipendenti, in particolare quelli permanenti (+31.000), che i provvedimenti varati dal governo puntano a incentivare.

Le imprese, infatti, non hanno l'obbligo di reintegrare i lavoratori assunti con le norme entrate in vigore a marzo dell'anno scorso in caso di licenziamento per motivi economici, ma devono corrispondere un indennizzo crescente con l'anzianità di servizio.

DICEMBRE SENZA ATTESA CORSA A ASSUNZIONI PER MAGGIORI SGRAVI

Dicembre inoltre era l'ultimo mese utile per godere a pieno degli sgravi contributivi sui contratti stabili. Chi assumerà nel 2016, infatti, potrà beneficiare per 24 mesi di sgravi di poco superiori ai 3.000 euro annui, contro gli 8.000 euro annui previsti per le assunzioni nel 2015.

"La corsa alle assunzioni nell'ultimo mese utile che molti si attendevano c'è stata ma l'incertezza che si è creata negli ultimi mesi - più sul clclo mondiale che sul ciclo domestico - ha un po' frenato le imprese e impedito un saldo netto positivo degli occupati a dicembre", commenta Mameli.

Per il 2016 gli analisti prevedono una discesa del tasso di disoccupazione medio annuo all'11,3%, secondo le stime dell'ultimo sondaggio trimestrale Reuters.

"Guardando alle indagini sulla fiducia delle famiglie e alle rilevazioni sull'attività delle imprese non sembra esserci un cambiamento di rotta", sottolinea l'economista. "D'altra parte quest'anno la discesa della disoccupazione dovrebbe essere meno accentuata di quanto osservato nel 2015".

Tornando ai dati odierni, emergono segnali di miglioramento più evidenti per l'occupazione giovanile. Il tasso di disoccupazione nella fascia di età 15-24 anni, ovvero l'incidenza dei giovani disoccupati sul totale di quelli occupati o in cerca di lavoro, si attesta al 37,9%, minimo da ottobre 2012, dal 38% (rivisto da 38,1%) di novembre.

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