Investing.com – La sterlina resta giù contro il dollaro USA questo lunedì, tra i timori sulle nuove misure dalla Banca d’Inghilterra e lo scetticismo verso gli step per contrastare la crisi del debito nella zona euro.
Nella mattinata degli scambi europei il cambio GBP/USD ha toccato 1,5547, il minimo della sessione; successivamente il cambio si è attestato a 1,5578, in calo dello 0,41%.
Supporto a 1,5529, minimo del 1° agosto e resistenza a 1,5656, massimo di venerdì.
La sterlina è andata sotto pressione nei timori che la Banca d’Inghilterra taglierà le previsioni di crescita nel report trimestrale sull’inflazione che sarà rilasciato questo mercoledì, aumentando così le probabilità si un intervento di allentamento da parte della banca centrale.
Nel Regno Unito i dati Halifax hanno mostrato un calo dei prezzi delle case, in calo dello 0,6% a luglio contro l aspettative di un calo dello 0,5%, indicando un stabilità dei prezzi del settore.
L’euro è rimasto supportato dalla BCE che ha dichiarato giovedì che potrebbe riprendere il programma di acquisto di bond per aiutare ad abbassare i costi spagnoli ed italiani.
Il Presidente BCE Mario Draghi ha dichiarato che ogni step della banca sarà condizionato dai governi che sperimentano difficoltà nei mercati dei titoli, attivando i fondi del salvataggio per acquistare bond del tesoro ed accettare condizioni e supervisioni più strette.
Gli investitori temono inoltre che la Spagna possa richiedere un salvataggio dopo che il Primo Ministro Mariano Rajoy ha indicato la scorsa settimana che Madrid potrebbe chiedere un aiuto al Fondo europeo di stabilità finanziaria.
Il rendimento dei titoli spagnoli a 10 anni è al 6,78%, vicino alla soglia critica del 7%, definita insostenibile nel lungo termine.
La sterlina è scesa contro l’euro, con EUR/GBP in salita dello 0,44% a 0,7953.
Nel corso della giornata è atteso un discordo del Presidente della Federal Reserve Ben Bernanke; le dichiarazioni saranno attese dagli investitori, nella speculazione verso un nuovo stimolo monetario da parte della Fed, dopo che il tasso di disoccupazione è salito all’8,3% nel mese precedente.
I dati sull’occupazione USA hanno mostrato venerdì un aumento di 163.000 posti di lavoro: il maggiore aumento da febbraio. Le aspettative erano per un aumento di 100.000.
Nella mattinata degli scambi europei il cambio GBP/USD ha toccato 1,5547, il minimo della sessione; successivamente il cambio si è attestato a 1,5578, in calo dello 0,41%.
Supporto a 1,5529, minimo del 1° agosto e resistenza a 1,5656, massimo di venerdì.
La sterlina è andata sotto pressione nei timori che la Banca d’Inghilterra taglierà le previsioni di crescita nel report trimestrale sull’inflazione che sarà rilasciato questo mercoledì, aumentando così le probabilità si un intervento di allentamento da parte della banca centrale.
Nel Regno Unito i dati Halifax hanno mostrato un calo dei prezzi delle case, in calo dello 0,6% a luglio contro l aspettative di un calo dello 0,5%, indicando un stabilità dei prezzi del settore.
L’euro è rimasto supportato dalla BCE che ha dichiarato giovedì che potrebbe riprendere il programma di acquisto di bond per aiutare ad abbassare i costi spagnoli ed italiani.
Il Presidente BCE Mario Draghi ha dichiarato che ogni step della banca sarà condizionato dai governi che sperimentano difficoltà nei mercati dei titoli, attivando i fondi del salvataggio per acquistare bond del tesoro ed accettare condizioni e supervisioni più strette.
Gli investitori temono inoltre che la Spagna possa richiedere un salvataggio dopo che il Primo Ministro Mariano Rajoy ha indicato la scorsa settimana che Madrid potrebbe chiedere un aiuto al Fondo europeo di stabilità finanziaria.
Il rendimento dei titoli spagnoli a 10 anni è al 6,78%, vicino alla soglia critica del 7%, definita insostenibile nel lungo termine.
La sterlina è scesa contro l’euro, con EUR/GBP in salita dello 0,44% a 0,7953.
Nel corso della giornata è atteso un discordo del Presidente della Federal Reserve Ben Bernanke; le dichiarazioni saranno attese dagli investitori, nella speculazione verso un nuovo stimolo monetario da parte della Fed, dopo che il tasso di disoccupazione è salito all’8,3% nel mese precedente.
I dati sull’occupazione USA hanno mostrato venerdì un aumento di 163.000 posti di lavoro: il maggiore aumento da febbraio. Le aspettative erano per un aumento di 100.000.