MILANO (Reuters) - Piazza Affari archivia in deciso rialzo una seduta che fa da antipasto alla riunione del consiglio dei governatori della Bce.
L'allentamento delle tensioni fra Russia e Ucraina ha dato slancio ai mercati.
Ma il piatto forte sarà domani. Tra gli osservatori di Francoforte prende corpo l'idea che la grande attesa per le mosse di Mario Draghi si risolverà in una bolla di sapone.
Secondo David Basola, responsabile Italia di Mirabaud AM, "è improbabile che domani la Bce annunci un programma di acquisto di attivi su larga scala, il cosiddetto QE... Infatti, riteniamo esista una tematica legata al tema del moral hazard, che potrebbe far nascere la tentazione, nei governi di Francia e Italia, di rallentare sul percorso di riforme strutturali. Come si legge nei libri di economia, infatti, il tema dell'azzardo morale può avere ripercussioni reali nel comportamento tenuto dai soggetti coinvolti".
Sulla stessa linea Azad Zangana, european economist di Schroders: "Sebbene i discorsi di Draghi abbiano effettivamente mostrato un tono 'da colomba', ci è difficile pensare che la Bce possa annunciare ulteriori misure di politica monetaria – come un QE sul debito sovrano – dato che il mese prossimo sarà fornito alle banche un extra ammontare di liquidità e che l'istituto di Francoforte è al lavoro sui possibili acquisti di Asset-backed Securities (Abs). Per questo, i mercati potrebbero essere delusi".
In chiusura, l'indice FTSE Mib ha guadagnato l'1,89%, riavvicinandosi a 21.900 punti, quota intoccata dal 31 luglio scorso. L'AllShare è salito dell'1,71% e il Mid Cap dello 0,4%.
Volumi per un controvalore di circa 3 miliardi di euro.
Denaro diffuso, senza particolari spunti. ENEL (+3,5%) ed ENI (+1,26%) hanno beneficiato delle dichiarazioni di Matteo Renzi, che, in un'intervista ha frenato sulla cessione di quote da parte del Tesoro entro l'anno, eliminando così anche l'effetto 'overhang' sui titoli. Enel, inoltre, si è giovata dell'indiscrezione di un'imminente Opv su un 17% del capitale di Endesa per fare salire il flottante al 25%, come riportato da un quotidiano.
FIAT (+2,71%) sostanzialmente in linea con il settore europeo (+1,82%). Il Lingotto ha preso slancio dai dati sulle vendite di Chrysler negli Usa ad agosto.
In scia, ma staccate, EXOR (+1,35)%, CNH INDUSTRIAL (+0,23%) e PIRELLI (+1,95%).
Fuori dal paniere principale, restando all'automotive, in evidenza SOGEFI: +5,28%.
Finanziari in denaro: il paniere delle banche è salito del 2,66%. Al solito, il ritmo l'hanno scandito INTESA SANPAOLO (+2,92%) e UNICREDIT (+2,87%).
In evidenza POPOLARE EMILIA ROMAGNA (+3,25%), MEDIOBANCA (+4,14%) e UBI (+2,41%).
Più caute MONTEPASCHI (+1,07%), BANCO POPOLARE (+1,62%) e POPOLARE MILANO (+0,41%).
In denaro il risparmio gestito: MEDIOLANUM +1,48% e AZIMUT +3,07%. Accoglienza euforica per la raccolta di agosto di BANCA GENERALI (+4,46%).
Bene gli assicurativi: GENERALI +2,29%, UNIPOLSAI +1,19% e UNIPOL +3,64%.
YOOX (+2,93%), secondo l'interpretazione di un trader, ha ricevuto una spinta dalle indiscrezioni sulla valutazione di Zalando in vista dell'Ipo.
Nel lusso, prosegue la risalita di TOD'S: +3,75%.
Spostando il focus sul retail, LUXOTTICA (+0,25%) ancora sotto pressione. Gli operatori dicono che non convince pienamente il nuovo assetto organizzativo dopo l'uscita dell'AD Andrea Guerra.
Nel comparto dell'occhialeria, a picco SAFILO (-25,76%) a causa della conclusione anticipata al 2016 della licenza Gucci con Kering per sviluppare una partnership di prodotto fino al 2020.
FINMECCANICA (+0,56%) e ANSALDO STS (-0,13%) deboli dopo che, secondo tre fonti vicine al dossier, la canadese Bombardier si è ritirata dalla corsa ad Ansaldo Breda e a Sts.
Al palo TELECOM ITALIA (-0,12%), che, evidenziano i trader, dopo la sconfitta nella partita brasiliana, ha perso appeal speculativo ed è finita sotto pressione per via delle incertezze sulle mosse di Telefonica.
Tra le small e mid cap, al galoppo INDUSTRIA E INNOVAZIONE (+22,3%), SINTESI (+13,09%), MOLMED (+6,94%) e ALBA PRIVATE EQUITY (+2,83%).
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