MILANO (Reuters) - Il dilemma di Telecom Italia tra sviluppo in Italia o in Brasile, dovrebbe chiudersi a favore del mercato domestico, a causa della crescita del debito legato alla possibile fusione tra Tim Brasil e Oi, per lo spauracchio di un aumento di capitale e perché lo sviluppo della banda larga è una questione che interessa l'Italia.
A oggi sono queste le indicazioni, che si raccolgono negli ambienti vicini al gruppo alla vigilia del consiglio, che potrebbe dare nuovi mandati sulle diverse opzioni.
L'idea di fondo è che la fusione con Oi caricherebbe il gruppo di un debito eccessivo.
L'acquisizione della quota di maggioranza di Metroweb, che se andasse in porto sancirebbe la joint venture con la Cassa Depositi e Prestiti per la banda larga, richiederebbe un'accelerazione degli investimenti e quindi uno sforzo da parte di Telecom. Il gruppo è determinato a perseguire l'acquisto della partecipazione di F2i in Metroweb, per la quale ha già inviato una manifestazione di interesse.
Sull'ipotesi Oi, l'unico elemento concreto sono le dichiarazioni dell'AD Marco Patuano, secondo le quali è obbligatorio esplorare questa possibilità, ma senza dimenticare che "la stella polare" della strategia del gruppo è la disciplina finanziaria.
Un imperativo che, almeno allo stato attuale, poco si sposa con Oi a causa del suo elevato debito, 47,8 miliardi di reais a fine settembre, circa 14,3 miliardi di euro.
Sulla possibilità di un massiccio rafforzamento patrimoniale gli azionisti di riferimento e anche il mercato sono decisamente poco disponibili.
L'ex-incumbent inoltre non è insensibile alle richieste del mondo politico che spinge per un'accelerazione degli investimenti sulla banda larga, anche considerando che concorrenti esteri come Fastweb, gruppo Swisscom, stanno estendendo la loro rete in fibra ottica.
Resta aperta la cessione di Tim Brasil, che deve essere fatta però a prezzi ben superiori di quelli di mercato, ha chiarito l'AD Telecom Italia.
Qualunque sarà la strada non saranno tempi rapidi.
La cessione della quota di controllo di F2i in Metroweb sarà probabilmente realizzata con un'asta.
Saranno quindi necessari mesi, a differenza di quanto si poteva pensare con le prime indiscrezioni di ieri che parlavano di un'offerta formalizzata da parte di Telecom Italia.
E in Brasile Oi è in una fase di trasformazione con la vendita delle attività di Portugal Telecom, società per la quale ha offerte da diverse soggetti e non ha fretta di chiudere le operazioni di cessione.
Una fusione tra Oi e Tim Brasil o un'offerta su Tim Brasil, che Oi ha allo studio, dovranno quindi probabilmente attendere che si chiuda l'operazione sugli asset portoghesi.
(Stefano Rebaudo)
((Redazione Milano,reutersitaly@thomsonreuters.com,+39 02 66129431, Reuters messaging: stefano.rebaudo.reuters.com@reuters.net))
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