Investing.com - Il prezzo del greggio scende questo lunedì, l’aumento della produzione mensile da parte dell’Organizzazione dei Paesi Esportatori di petrolio fa passare in secondo piano la riduzione di quella statunitense e l’indebolimento del dollaro, che aveva supportato i prezzi.
Sul New York Mercantile Exchange, il greggio con consegna a giugno scende di 39 centesimi, o dello 0,81%, a 45,55 dollari al barile alle 08:45 GMT.
Il Brent, il riferimento globale, segna un crollo di 58 centesimi, o dell’1,27% a 46,79 dollari sull’ICE Futures Europe Exchange.
La produzione OPEC ad aprile è salita a 32,64 milioni di barili al giorno dai 32,47 milioni di barili al giorno del mese precedente, secondo i dati di Reuters rilasciati venerdì, scatenando i timori per l’eccesso delle scorte globali.
L’aumento è stato dovuto principalmente all’incremento della produzione da parte di Iran ed Iraq, che ha controbilanciato l’interruzione delle forniture del Kuwait per via dello sciopero dei lavoratori del mese scorso.
I volumi degli scambi resteranno limitati con i mercati chiusi per festa in molti paesi.
Il prezzo del greggio ha segnato un’impennata di oltre il 75% dal minimo di 12 anni registrato a gennaio poiché il calo del prezzo sta iniziando a ridurre i costi, fattore che potrebbe contribuire a ridurre l’eccesso di scorte.
Ieri, Fatih Birol, a capo dell’Agenzia Internazionale dell’Energia ha dichiarato che il prezzo del greggio potrebbe aver raggiunto il fondo, ammesso che l’economia globale continui su questa strada.
Ernest Moniz, Segretario per l’Energia USA prevede un riequilibrio delle scorte e della domanda di greggio globale entro un anno circa, secondo quanto dichiarato stamane.
La produzione di greggio statunitense dovrebbe diminuire di 600.000 barili al giorno quest’anno rispetto allo scorso anno, poiché i produttori stanno reagendo ai prezzi bassi, ha spiegato Moniz.
Tuttavia, molti analisti restano cauti in merito al recente aumento dei prezzi, in particolare per via delle scorte di greggio USA che al momento ammontano al massimo storico di 540,6 milioni di barili, secondo quanto emerge dall’ultimo report della Energy Information Administration.