MILANO (Reuters) - Piazza Affari chiude la seduta in forte calo, appesantita dalle vendite sui bancari e su Enel; non bastano a sollevare il listino il balzo di Mediaset e di Fiat Chrysler.
I trader sottolineano la forte volatilità di questi giorni e restano prudenti quindi nel leggere la debolezza di oggi come l'indicazione di un trend. Per contro, parlano di una generale delusione per i conti trimestrali delle banche e di un crescente scetticismo sulle prospettive economiche dell'Italia, che si riflette anche sul peggioramento dello spread Btp/Bund.
L'indice FTSE Mib termina a -2,87%, l'Allshare a -2,69% e si attestano tra i peggiori indici del Vecchio Continente (-1,2% il FTSEurofirst 300). Molto modesto il calo degli indici Usa.
Drastica discesa, dunque, per il settore bancario che in media perde il 4,6% a fronte del -2,2% dello stoxx europeo. Il clima è condizionato anche dalla maximulta su cinque grandi gruppi esteri imposta da Stati Uniti e Gran Bretagna per carenza di controlli nell'attività di trading sui cambi.
"In generale i risultati trimestrali delle banche italiane non sono stati buoni, ma è difficile distinguere caso per caso. Ubi, ad esempio, ha sorpreso in positivo, ma oggi perde il 2,7%", dice un analista. POP MILANO chiude a -7,28%, MPS a -6,5%, UNICREDIT -5,6%. "Le banche si stanno concentrando sempre più sul loro business tradizionale che ha prospettive di crescita molto più modeste delle attività finanziarie e che è molto legato all'economia del paese. E proprio su questo sta emergendo un po' di sfiducia sul fatto che le riforme di cui si parla tanto si facciano veramente", aggiunge un trader.
Pesante ENEL (-5,86%). Gli analisti mettono in luce il peggioramento delle stime sul debito 2014 annunciato ieri a mercati chiusi, anche se Equita ritiene che la guidance sia stata "solo leggermente peggiorata" e motivata per lo più da una diversa tempistica delle cessioni: "Ci attendiamo una reazione negativa per le indicazioni misleading, ma confermiamo il BUY", dice il broker.
In controtendenza con +6% MEDIASET dopo risultati deboli ma migliori delle attese grazie alla gestione dei costi, Gli analisti chiamano in causa poi il forte deprezzamento del titolo e le attese di ripresa del mercato pubblicitario.
Tonica FCA (+2%) che prosegue la buona intonazione legata alle prospettive di quotazione di Ferrari.
Tra i pochi segni positivi anche MONCLER dopo la trimestrale.
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